Andrea Purgatori è morto mercoledì 19 luglio, dopo una malattia fulminante. Un tumore ai polmoni, hanno fatto sapere i familiari del giornalista, che ora cercano la verità per una morte che forse poteva essere evitata o comunque, ritardata. Alla fine il giornalista sarebbe stato stremato dalle cure errate.
L’inchiesta sulla morte di Andrea Purgatori
La procura di Roma ha aperto un fascicolo e si indaga su due medici. L’accusa è omicidio colposo. Nel mirino un dottore e un suo collaboratore, che avrebbero diagnosticato un tumore ai polmoni con metastasi al cervello, riporta La Repubblica.
Andrea Purgatori ha scoperto di avere un tumore a fine aprile. Si era sottoposto a controlli per chiarire a cosa fosse dovuta quell’eccessiva spossatezza che lo stava colpendo. Uno dei due indagati per omicidio colposo, lo ha ricevuto in una Casa di cura a Roma. Purgatori si era sottoposto a Tac e biopsia in un’altra struttura della Capitale. E poi, si era rivolto al dottore che gli aveva prescritto un percorso di radioterapia a causa di alcune metastasi riscontrate al cervello.
La lite tra medici
Il giornalista ha quindi cominciato le cure ad alto dosaggio, rassicurato dai medici sul buon esito della terapia. Lui, però, continuava a stare male. Così, dopo un nuovo controllo nella casa di cura dove aveva effettuato la prima Tac e la biopsia, il responso è una sorpresa: le metastasi al cervello non ci sono. Possibile che ci sia stato un errore da parte del dottore ora indagato? I dubbi spingono Purgatori a consultare un altro medico, un docente della Sapienza secondo cui le metastasi non ci sarebbero mai state, si legge su Il Messaggero.
Qui nasce lo scontro tra i due dottori. Le condizioni del giornalista nel frattempo precipitano. Lui è stremato dalle cure che non funzionano e l’8 luglio viene accompagnato in ospedale, probabilmente colpito da un’ischemia.
La morte, forse, per una infezione
Il 19 luglio il decesso, forse a causa di un’infezione che lo avrebbe colpito nel momento in cui era più debole. Una ricostruzione complessa che verrà comparata con il verdetto dei medici dell’ospedale di Tor Vergata, ai quali la procura oggi affiderà l’autopsia sul corpo di Purgatori. Se dovessero sorgere elementi sospetti è possibile che venga richiesto l’intervento di un consulente esterno.