L’assassino di Giulia Tramontano è stato aiutato? In rete la ricerca su come uccidere e sbarazzarsi del corpo

L’assassino di Giulia Tramontano è stato aiutato da qualcuno, perlomeno per sbarazzarsi del cadavere? E quest’efferato delitto è stato il culmine fatale di un accesso di rabbia incontrollata o è stato attentamente meditato? La confessione di Alessandro Impagnatiello finora ha permesso il ritrovamento del corpo della povera Giulia ma non ha fugato gli ultimi, decisivi dubbi.

L’assassino di Giulia è stato aiutato?

“Ci sono indagini in corso”. Così ha risposto il pm di Milano Alessia Menegazzo in relazione a presunte complicità con Alessandro Impagnatiello nell’occultamento del cadavere di Giulia Tramontano.

L’occultamento del corpo è avvenuta “in segmenti e tempi diversi”, come emerge da telecamera.
Quando l’uomo “ha tentato l’incontro a casa con l’altra donna e lei non l’ha fatto entrare in quel momento il corpo di Giulia era ancora a casa”.

Dall’interrogatorio sono emersi particolari agghiaccianti. La ragazza è stata infatti uccisa con 2-3 coltellate, dopo una lite in casa, e Impagniatiello ha poi tentato di bruciarne il corpo per due volte, senza però riuscirci.

Una prima volta, stando a quanto emerge dalle indagini e dalla sua confessione, ha tentato di dare fuoco al corpo nella vasca da bagno di casa con dell’alcol e poi successivamente in un’altra zona all’esterno della casa di Senago, un box di famiglia pare, ha provato a bruciarlo con della benzina.

Per la Procura c’è l’aggravante della premeditazione

La Procura ha contestato nel provvedimento di fermo anche l’aggravante della premeditazione. Dalle indagini è inoltre emerso che l’uomo, poco dopo l’omicidio avrebbe tentato di incontrare l’altra donna con cui aveva una relazione, assicurandole che Giulia se ne era “andata”.

E che lui era un “uomo libero”, screditando anche la 29enne dicendo che quel figlio che aspetta non era suo, cosa non vera. La donna, però, per paura ha deciso di non incontrarlo. Si sarebbe presentato nella sua abitazione a Senago a Milano, verso le due di domenica scorsa, insistendo per poter entrare, ma lei non l’avrebbe fatto salire.

In quel momento il corpo della 29enne sarebbe stato ancora nella sua casa, anche se, come è stato riferito dagli inquirenti, lui aveva già provato a bruciarlo con alcol nella vasca da bagno.

Online la ricerca su come uccidere e sbarazzarsi del corpo

Il corpo della donna, dunque, sarebbe rimasto in casa per alcune ore (l’omicidio è avvenuto tra le 19 e le 20.30). Non solo: secondo la Pm Alessia Menegazzo l’uomo “ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna. Si tratta dunque di un omicidio premeditato. Quando ha incontrato in casa Tramontano aveva già deciso come ucciderla”.

 

 

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Warsamé Dini Casali