Thomas Nuovo, un uomo di 44 anni morto nel dicembre 2020, inizialmente credeva di avere a che fare con una condizione comune: la gengivite. Sembrava nulla di cui preoccuparsi eccessivamente, qualcosa che poteva essere affrontato con poche sedute di pulizia dentale. Tuttavia, ciò che affliggeva Thomas Nuovo era molto più grave: un melanoma. Il dentista che lo ha trattato, M.I., ora è accusato di omicidio colposo, come riportato da Il Messaggero. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il dentista, affermando la mancata riconoscenza del melanoma, che successivamente si è diffuso in tutta la bocca di Nuovo portandolo alla morte.
Il 44enne avrebbe ricevuto la prima diagnosi errata il 4 aprile 2018, circa due anni e mezzo prima del suo decesso. Si è recato in uno studio odontoiatrico nalle zona Sud di Roma per un dolore causato da un gonfiore tra i denti, per poi andarsene pensando di avere un’infiammazione. “Gengivite” era la diagnosi fornita dal dentista accusato, che ha consigliato al paziente una igiene orale per alleviare il fastidio. Dopo diversi incontri nello studio odontoiatrico, è stata l’igienista dentale a sospettare che il gonfiore persistente potesse essere un tumore, documentandolo nella cartella clinica di Nuovo. Nonostante i dubbi della sua collega, il dentista ha scartato l’idea che potesse trattarsi di melanoma, che poi è stato confermato, e ha consigliato al paziente di continuare a monitorare lo sviluppo della “gengivite”. Il primo ottobre, Nuovo ha effettuato una nuova radiografia, alla fine della quale il dentista ha escluso la presenza di una lesione neoplastica.
Nei mesi successivi, nonostante l’estensione progressiva del tumore, il dentista ha continuato a pianificare semplici sedute di igiene orale. È stato solo il 18 gennaio 2019, durante una visita di controllo post-operatoria, che il dentista, notando che il gonfiore si era esteso anche ai denti adiacenti, ha esortato Nuovo a cercare cure presso la clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I. Tre giorni dopo, è stato sottoposto a una biopsia, che ha rivelato il melanoma. È così iniziato un lungo calvario fatto di quattro interventi chirurgici, radioterapia e immunoterapia che purtroppo non sono servite. Thomas Nuovo è deceduto il 15 dicembre 2020.
Secondo il pm Vincenzo Barba, che ha guidato l’indagine, il dottore M.I. avrebbe causato la morte del 44enne romano “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia”, in particolare diagnosticando una gengivite dovuta a un’errata igiene orale, “in assenza di regressione della patologia nei tempi indicati nella letteratura medica odontoiatrica (circa 15-21 giorni), a fronte del quadro sintomatico persistente”, e non avendo ordinato test citologici-istologici, “che, se eseguiti tempestivamente, avrebbero rilevato con anticipo sensibile la natura maligna della patologia da cui Thomas Nuovo era affetto, impedendo così che sopravvivesse, rispetto alla data del decesso, per un lasso di tempo apprezzabile e significativo”.
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