Un bambino autistico, con problemi di apprendimento o comunque integrazione con i compagni, potrà rimanere per un altro anno in più alla scuola materna. I genitori hanno vinto, rivolgendosi al Tar Abruzzo e rinviando di un altro anno l’arrivo del piccolo alla scuola elementare. Dello stesso parere le insegnanti tranne la direttrice, che voleva farlo iscrivere a tutti i costi alla Primaria.
La sentenza sul bambino di sei anni, residente in un comune dell’hinterland pescarese, è destinata a far scuola. A corredo della decisioni dei giudici, per il benessere del bambino, il parere del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (G.L.O.) e il certificato medico a firma del dottor Fernando Zucconi, direttore di psichiatria del reparto di neuropsichiatria infantile di Pescara.
Il Tar, nell’accogliere il ricorso ha anche stabilito la compensazione delle spese di lite. Lo stesso G.L.O (l’organismo collegiale d’istituto che provvede alla definizione del Piano educativo individualizzato per gli alunni con disabilità certificata) ha accertato che il bimbo non aveva raggiunto gli obiettivi programmati e suggeriva il permanere alla scuola materna di un ulteriore anno, tempo utile in cui il bambino avrebbe acquisito più competenze e abilità per poi fare il salto nella primaria.
Questa opzione, specificano nella sentenza, è possibile grazie al decreto legislativo 297 del 1994, che consente agli alunni con particolari esigenze di salute di rimanere “nella scuola dell’infanzia anche oltre il limite anagrafico stabilito e per il tempo strettamente necessario all’acquisizione dei prerequisiti per la scuola primaria”.
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