Ha confessato Benito Miarelli, 57 anni , in carcere dopo aver decapitato con un’ascia il fratello Annibale di 68 anni, a Pannarano, in provincia di Benevento. Dopo aver decapitato il fratello, Miarelli ha poi anche lanciato la testa dal balcone.
“L’ho ucciso – ha detto l’assassino durante l’interrogatorio in carcere dinanzi al gip e al suo avvocato – perché all’improvviso ho sentito delle voci che mi hanno detto che dovevo ammazzarlo”.
La prima ricostruzione
Benito Miarelli, che con ogni probabilità aveva avuto una lite col fratello, forse l’ennesima, ha atteso che il fratello andasse a letto. Poi è entrato nella sua camera da letto e lo ha colpito a morte mentre dormiva. Subito dopo l’omicidio si è recato nell’abitazione di un vicino al quale ha chiesto di allertare i carabinieri che, giunti sul posto, lo hanno fermato e trattenuto, portandolo nella caserma di Montesarchio in un evidente stato confusionale e di alterazione.
Il fratello di Benito Miarelli, Annibale, era da poco tornato da Roma. Dopo la morte della moglie, infatti, Annibale aveva deciso di passare la pensione dove era nato. Ma, evidentemente, la convivenza con il fratello non è andata benissimo.
Le parole del sindaco di Pannarano
Chi conosce Benito Miarelli dice che aveva manifestato già in passato segni di disagio psicologico e che spesso, ultimamente, andava in escandescenze. “Non ci sono parole – commenta la vicenda con l’Ansa il sindaco di Pannarano, Antonio Iavarone – per quanto accaduto. Come amministrazione e come comunità siamo vicini ai familiari colpiti da questa tragedia. L’intera comunità è sgomenta e incredula di fronte al dramma che ha colpito una famiglia di brave persone. Benito Miarelli era seguito dai servizi sociali ma non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere”.