Un bidello viene sospeso con l’accusa di aver fatto delle avances ad alcune studentesse e poi, alla fine della sospensione, è stato reintegrato a lavoro. E per protesta un’intera classe non si è presentata a scuola.
Tutto è avvenuto al Convitto Umberto I di Torino. La storia è raccontata dal Corriere della Sera.
I genitori dei ragazzi, riuniti in assemblea, hanno deciso, racconta il Corriere, di “tutelarsi anche in sede legale per poter accedere agli atti dell’inchiesta sul collaboratore scolastico e parlano di avance spinte nei confronti di due studentesse 16enni e tentativi di baci e palpeggiamenti da parte del collaboratore scolastico”.
Le parole della preside
“Capisco che i genitori siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente”, spiega Maria Teresa Furci, preside del Convitto. “Al suo rientro l’ho assegnato ad un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento, è un supplente nominato due giorni prima dell’accaduto, nessuno lo conosceva”.
“Quel che era in mio potere di fare l’ho fatto con immediatezza assoluta, di tutto il resto si è occupato l’Usr che ha erogato la sanzione di sospensione di tre mesi – prosegue la preside -. È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti. La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto”.
Forse dovresti anche sapere che…