Ha quasi sette anni Lavinia e da oltre cinque vive in stato vegetativo. Il 7 agosto 2018 aveva 16 mesi quando il papà poliziotto Massimo Montebove e la mamma vigile del fuoco Lara Liotta la lasciarono all’asilo nido ma chi doveva controllarla la perse di vista e lei fu colpita in pieno dall’auto di un’altra mamma mentre gattonava nel parcheggio dell’istituto ‘La Fattoria di Mamma Cocca’ a Velletri in provincia di Roma. Oggi il tribunale della cittadina laziale ha emesso la sentenza: due anni e 6 mesi alla maestra per lesioni colpose gravissime stradali e abbandono di minore e un anno alla mamma investitrice per lesioni colpose gravissime stradali con patente sospesa per un anno. Per la maestra la richiesta del pm era di due anni.
Quando è stata letta la sentenza le due donne condannate erano presenti in aula. I loro sguardi non si sono mai incrociati con quelli dei genitori. Grande commozione per questi ultimi: si sono intrattenuti in aula in un lungo abbraccio assieme al legale della famiglia, Cristina Spagnolo. “E’ una sentenza che fa giustizia – ha commentato il papà della piccola – visto che ha comminato pene superiori rispetto alla richieste del pubblico ministero”. Per l’uomo, è “la conferma che questa vicenda non è da ascriversi ad una tragica fatalità, come la condotta delle imputate ha sempre fatto ritenere in queste 22 udienze, ma è da ascrivere a responsabilità precise che sono state bene evidenziate dal giudice”.
Quella mattina la mamma lasciò Lavinia al personale della scuola, ma poco dopo si ritrovò a gattonare da sola nel parcheggio della scuola. E’ lì che una Bmw guidata da un’altra mamma che aveva appena lasciato il figlio, la investì. Un colpo che le provocò gravissime lesioni celebrali: la piccola vive attaccata ad un respiratore, ad una pompa dell’acqua, ad un saturimetro e ad un respiratore. Ha quindi bisogno di continua e costante assistenza specialistica. La sentenza ha anche stabilito che la maestra dovrà risarcire i genitori, il fratello e i nonni di Lavinia. La somma sarà poi stabilità in sede civile.
La maestra durante il processo raccontò la sua versione: “Avevo preso in braccio Lavinia, ma poi l’ho messa giù per aiutare un bambino a cui stavamo togliendo il pannolino da una settimana. Dopo un po’ mi giro con lo sguardo, cerco Lavinia e nel frattempo sento urlare. Appena esco mi rendo conto di cosa è successo e ho visto Lavinia sdraiata a terra”. Molto diversa la tesi accusatoria della procura, ed anche della famiglia: la bimba sarebbe stata lasciata sola volontariamente nel parcheggio in compagnia di un’altra incolpevole minore, una bambina di 10 anni.
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