A Milano un bimbo di una scuola elementare ha trovato un bullone nel panino. La disavventura è capitata a un alunno della 5F dell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni di Milano, che una volta addentato il suo panino nella mensa della scuola, dopo essere tornato da un’uscita didattica insieme ai suoi compagni, si è accorto del bullone e per fortuna non l’ha ingerito. L’episodio è avvenuto il 15 marzo e non appena ricevuta la segnalazione Milano Ristorazione ha immediatamente attivato verifiche e controlli sul campione pervenuto, come spiegano dalla società del Comune che gestisce le mense scolastiche.
Alla classe dopo l’uscita didattica come da prassi erano stati serviti dei panini perché l’orario del pranzo in mensa era già passato. Milano Ristorazione ha anche avviato “un audit straordinario nello stabilimento del fornitore che produce il pane che viene consegnato – si legge in una nota – e si è elevata contestazione al riguardo. Per entrambi i riscontri sono in fase di redazione le relazioni di dettaglio”. Dopo il caso del bullone nel panino si è mosso anche il Comune di Milano.
“L’Unità di controllo del Comune ha richiesto a Milano Ristorazione una relazione dettagliata su quanto accaduto, analogo approfondimento verrà fatto su tutta la filiera che ha portato alla consegna del panino nel sacchetto gita – ha commentato la vice sindaca Anna Scavuzzo – perché evidentemente è inaccettabile che ci sia non solo un corpo estraneo in un alimento, ma addirittura un bullone. Il Comune rassicura le famiglie che avremo la massima attenzione nel ricostruire questa vicenda in ogni passaggio, in modo da evidenziare eventuali errori o disattenzioni che non dovranno più ripetersi”.
Una mensa scolastica su tre in Italia ha evidenziato irregolarità in una campagna di controlli su tutto il territorio nazionale eseguita dai Carabinieri del Nas. Le verifiche hanno interessato 1.058 aziende di ristorazione collettiva che operano all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, sia pubbliche sia private: 341 sono risultate irregolari, con sanzioni per 240mila euro. Nove cucine sono state sequestrate per carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità e di muffe.
I militari hanno accertato violazioni nella gestione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, nella regolarità di impiego delle maestranze e nel relativo possesso di adeguata qualifica e preparazione professionale.
In un episodio, il Nas di Potenza ha scoperto un servizio igienico adibito a estemporaneo deposito stoviglie e utensili da cucina. Sono stati sequestrati oltre 700 kg di cibo (carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio) riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Deferiti all’autorità giudiziaria 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
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