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Blocchi al Brennero, code anche di 50-60 km: dal Governo del Tirolo un “dosaggio”, tensioni tra Roma e Vienna

Blocchi al Brennero, caos trasporti. I divieti austriaci complicano il passaggio di auto e Tir. Roma e Vienna sono di nuovo ai ferri corti.

Trent’anni di scontri sui limiti di circolazione dei Tir nel tratto austriaco dell’asse del famoso valico alpino, 80 km a nord di Bolzano, non sono bastati. Il Passo è uno dei collegamenti più importanti con i Paesi dell’Europa centrale; boccarne il transito crea notevoli danni economici e fastidiosi disagi. Oltreche’ tensioni tra governi. Al Brennero si formano code di 50-60 km, da una parte e dall’altra. Il Governo del Tirolo ha addirittura varato un “calendario di dosaggio” (“Dosierkalrnder”)indicando i giorni in cui la polizia austriaca farà i posti di blocco a partire dalle 5 del mattino. Non vogliono più di 300 autoarticolati all’ora.

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA INVOCANO UN INTERVENTO

Dice Paolo Ugge’, presidente della Fai-Confcommercio: ”Certo, la nostra associazione plaude all’asse Italo-tedesco che nell’ultimo vertice a Lussemburgo ha visto un allargamento del fronte anche ad altri paesi, dall’Olanda alla Romania. Finalmente la marcia è ingranata.

Dopo anni di chiacchiere e lettere a vuoto il Governo italiano si è impegnato sul tema della circolazione per porre fine a un illegittimo atteggiamento del governo austriaco. Siamo convinti che, se accordi e leggi comunitari non vengono rispettati da tutti, si rischia di minare le fondamenta sulle quali la stessa Unione Europea è stata costituita“. Ma le autorità tirolesi sono al momento irremovibili.

LA POSIZIONE DELLA UNIONE EUROPEA SUL BRENNERO

La commissaria europea Adina Vlean, nel corso della conferenza stampa ha detto: ”Sono delusa dal fatto che mentre l’Italia è la Germania sono disposte ad appoggiare un compromesso, l’Austria continua a ritardare la discussione senza cercare o accettare veramente qualsiasi proposta. Questo non è un atteggiamento costruttivo. Tutte le misure prese sul Brennero non sono di aiuto anche per la stessa Austria, non sono sostenibili. Le misure di dosaggio non vanno bene perché limitano la libera circolazione dei beni e aumentano le emissioni per colpa delle file dei camion. Non appoggiamo queste misure.”

CHIESTA LA PROCEDURA DI INFRAZIONE

L’Italia sta per chiederla, ma Bruxelles latita. I burosauri insistono sulla linea del confronto con la previsione di una riunione entro luglio – campa cavallo- a cui il ministro tedesco Volker Wissing guarda con fiducia. E dice:” I prossimi colloqui sono una vera luce alla fine del tunnel”. Più distanti invece sembrano gli omologhi di Austria e Italia. L’affare si complica.

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