Bodyguard offre di accompagnare gratuitamente le donne all’ultimo appuntamento per impedire nuovi femminicidi. L’idea, provocatoria ma reale, è stata presentata su Facebook da Riccardo Guarnieri, un imprenditore che da trentasei anni gestisce alcune società di bodyguard.
L’ imprenditore friulano offre un servizio gratuito dedicato alle donne che vogliono essere accompagnate all’ultimo appuntamento. L’idea è stata lanciata all’indomani del brutale omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, uccisa a coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello.
Bodyguard offre di accompagnare gratuitamente le donne all’ultimo appuntamento
“‘Ultimo appuntamento’, ‘incontro chiarificatore’, ‘vediamoci un’ultima volta’. Offriamo i servizi di tutti i ragazzi della società gratuitamente per accompagnarvi a uno qualsiasi di questi incontri. Non vergognatevi, non esitate: meglio tornare a casa con uno di noi che vi accompagna piuttosto che in una bara”. Riccardo Guarnieri è il responsabile della Cmp life and security: vuole offrire questo servizio gratuito di accompagnamento con l’obiettivo di rendere le ragazze e donne consapevoli dei rischi che potrebbero correre per una relazione finita o in procinto di terminare.
Guarnieri lavora da trentasei anni nel campo della security. Offre questo servizio senza chiedere nulla in cambio. L’imprenditore abita a Poincicco di Zoppola, in provincia di Pordenone. Ha deciso di offrire questo servizio con l’intento di impedire altri femminicidi. Per la sua azienda lavorano duecento persone tra Friuli e Veneto Orientale. Il servizio viene offerto senza vincoli di orario o di date.
“Possiamo andare ovunque ci chiamino”
“Possiamo andare ovunque ci chiamino” scrive Guarnieri su Facebook. “Basta che chiedano e noi ci siamo. Siamo circa duecento e uno disponibile, lo assicuro, ci sarà sempre. Vorrei che le ragazze non si sentissero intimidite, ma che nel caso in cui abbiano dubbi, timori, o strane sensazioni su un incontro, un ultimo appuntamento anche con una persona che conoscono da tanto, non esitino a chiamarci”. L’imprenditore spiega poi le ragioni di questa iniziativa: “Non voglio che accada di nuovo, che una donna sia uccisa dal compagno”.
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