La vicenda riguardante Satnam Singh, il bracciante vittima di un tragico incidente nei campi di Cisterna di Latina, emerge con dettagli sempre più inquietanti secondo quanto raccontato da Tarnjit Singh, amico e collega della vittima, a La Repubblica.
Bracciante morto, il racconto dell’amico
Secondo il racconto di Tarnjit Singh, dopo che Satnam Singh ha perso un braccio in un macchinario agricolo, il titolare dell’azienda agricola e ora indagato per omicidio colposo, era in preda al panico. Satnam Singh urlava per il dolore e chiedeva aiuto disperatamente. Il capo, anziché portare immediatamente Satnam in ospedale, lo carica su un furgone e se ne va, lasciando Tarnjit Singh convinto che stessero dirigendosi verso il pronto soccorso. Tuttavia, anziché dirigersi verso l’ospedale, il furgone fa ritorno a casa di Satnam Singh, dove il corpo della vittima viene lasciato davanti alla porta. Tarnjit Singh si è trovato a sperare che Satnam venisse portato in ospedale, ma questo non è avvenuto.
La situazione è stata descritta da Tarnjit Singh come estremamente drammatica e confusa. Non è chiaro chi abbia recuperato il braccio di Satnam Singh dopo l’incidente, ulteriormente complicando una situazione già tragica e disumana.
Le indagini
Tarnjit Singh ha descritto il datore di lavoro, come una persona apparentemente normale che aveva interazioni quotidiane con i lavoratori, fornendo acqua e occasionalmente pranzando insieme a loro. La gravità dell’incidente e le sue conseguenze, però, hanno sollevato domande profonde sulla gestione dell’emergenza da parte del datore di lavoro e sulle misure adottate per soccorrere Satnam Singh in tempo utile.
Attualmente, il titolare dell’azienda è sotto indagine per omicidio colposo in relazione alla morte di Satnam Singh, mentre le autorità cercano di chiarire pienamente le circostanze e le responsabilità legate a questo tragico episodio.