Non che manchino concorrenti alla gara nazionale per aggiudicarsi il titolo di bugia della settimana, nella folla però spicca e vince come miglior pubblica bugia quella di Giuseppe Conte. Eccola, pari pari: “Dobbiamo rinunciare al Welfare per armare Zelensky”. Ora ce ne vuole che ce ne vuole di immaginazione su imponente base di faccia tosta per alludere, anzi attestare che visite ed esami clinici in ospedale insopportabilmente ritardano, che pensioni vengono tagliate o saltano mensilità, che a scuola mancano computer e anche termosifoni, che lo Stato non versa più assegni e sostegni perché i soldi li mandiamo a “Zelensky in divisa” che ne fa armi. Ci vuole spudoratezza, inventiva spudoratezza per raccontare che in Italia il Welfare sta morendo per inedia, l’Italia del 50 e passa per cento del Pil in spesa pubblica, l’Italia dei circa 150 miliardi di esenzioni fiscali, l’Italia dei bonus così tanti e tali che nessuno li conta più e i più qualcuno se lo dimenticano pure.
E’ falso, clamorosamente falso che la spesa sociale in Italia sia carente o calante. Ed è drammaticamente, spudoratamente falso che “i soldi del welfare vadano in armi all’Ucraina”. Falso in termini di quantità: per l’Ucraina dall’Italia aiuti finora di circa un miliardo di euro su un Pil annuo di circa duemila. Falso in termini di tipologia delle forniture, in buona parte armi e mezzi che l’Italia teneva in magazzino. Falso, falso, falso quel che dice Conte. A cosa si debba e a cosa punti tale falsità è nella mente e nell’anima di chi la pratica. Aizzare rancore immotivato, come gridando in strada allo scippo mai avvenuto e indicare come colpevole un passante. Oppure mentire consapevolmente “a fin di bene”, cioè per dare a Putin una parte di quel che vuole, una parte che a Putin stia bene e così in cambio Putin si ferma a digerire i territori addentati, masticati, mangiati.
Infatti la bugia sul Welfare cui togliamo i soldi per darli a Zelensky si completa e definisce con l’altra azione-dichiarazione di costante stalking alla realtà da parte di Conte. Eccola nelle sue parole: “Avete paura di aprire una trattativa con Putin, di andare a vedere cosa vuole veramente”. Veramente finora Putin negoziati e trattative li ha esclusi tutti, a meno che non si parta dal fatto che la parte di Ucraina invasa è sua ed è russa. Conte lo sa e quindi nel suo inventare e sceneggiare partita “bellicisti contro negoziatori” c’è una scarsità, una carenza, una miseria. Intellettuale nel non comprendere la realtà. O morale nel camuffarla. O, più probabilmente, entrambe insieme. Non che manchino bugia populiste, ne siamo stracolmi. Ma perfino…c’è perfino populismo e populismo: quello di questa bugia sulle armi che si mangiano i soldi del welfare è della qualità più scadente.