Bocche cucite stamane in Procura a Venezia sulle attività dei magistrati e nell’inchiesta sulla strage del pullman a Mestre. “Oggi non ci sarà nessuna comunicazione” è l’unica informazione che i giornalisti si sono sentiti dire dai segretari dell’ufficio. Il Procuratore Bruno Cherchi non è in sede, e tutto fa pensare che non rientrerà prima della fine del weekend.
Gli aggiornamenti più importanti potrebbero riguardare soprattutto i primi, parziali, esiti dell’autopsia sul corpo dell’autista del bus, eseguita ieri a Padova. Solo silenzio anche dalla Pm che coordina il fascicolo di indagine, Laura Cameli, che attenendosi alla normativa ha ricordato che l’unico ad avere la delega ai contatti con la stampa è il Procuratore.
E, a proposito dell’autopsia sul conducente, va ricordato che, dovessero evidenziarsi cause di morte improvvisa tipo infarto o ictus, l’incidente rientrerebbe tra i cosiddetti “casi fortuiti”. In termini attuariali, significa che l’assicurazione del vettore potrebbe essere esonerata dal pagamento dei danni ai familiari delle vittime e dei feriti.
Per quanto riguarda il guard rail, se venisse dimostrata una falla nel sistema di protezione (il buco che l’amministrazione comunale attribuisce a un passaggio di servizio) sarebbe il Comune a farsi carico dei risarcimenti del caso.
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