Multe per un totale di 14.554 euro al conducente di un tir con targa turca, controllato dagli agenti della polizia locale di Bari.
All’uomo sono contestate le violazioni degli articoli relativi ai tempi di guida e un uso illecito delle carte di guida. Da quel che si è capito il camionista sarebbe riuscito a guidare anche per quasi 17 ore diventando, come si legge in una nota della polizia, “un pericolo sia per la sicurezza stradale sia degli altri utenti della strada”.
Per riuscirsi il camionista avrebbe alternato l’uso delle due carte riuscendo a superare i tempi massimi di guida. A confermarlo è stata la comparazione dei dati registrati dal tachigrafo digitale dell’autoarticolato con quelli registrati dalle carte del conducente in possesso dell’uomo. Oltre alle sanzioni, all’uomo è stata ritirata non solo la patente di guida “ai fini della sospensione” ma anche una delle due carte tachigrafiche “indebitamente ottenuta”, riferiscono gli agenti.
“La sicurezza per chi viaggia sui tir è la sicurezza di tutti gli utenti della strada: applicare il principio della responsabilità condivisa fra tutti i componenti della filiera del trasporto è indispensabile”. A invocare l’attuazione del principio, sancito dalla legge, è Paolo Uggè, presidente della Fai, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani.
“L’ha detto anche il presidente Mattarella: la sicurezza nei trasporti e nel lavoro è indice di civiltà”, ribadisce Uggè. “La gente non può che domandarsi perché non si faccia nulla per porre un freno alle stragi sui luoghi di lavoro (la strada è uno di questi), che spesso derivano da pratiche di sfruttamento. – prosegue il presidente Fai – Sembra incredibile, eppure le normative esistono e sono chiare, ma non sono fatte rispettare da chi è preposto a garantirne il rispetto”. “Personalmente ho sensibilizzato ministri e presidenti del consiglio sulla necessità di responsabilizzare direttamente ogni soggetto della filiera dei trasporti, ma senza avere alcun risultato – ricorda Uggè – La soluzione, prevista da una legge dello Stato, si ritrova nel dlgs n. 286/05 e nel codice della strada”. “Un esempio per tutti che prende lo spunto dall’intervento accorato di Sergio Mattarella viene dai trasporti di merci pericolose dove spesso si costringono i conducenti, per fortuna non tutti, a soste al caldo in estate e al freddo in inverno, che talvolta superano le 4 ore di attesa – afferma Uggè – Quanto queste attese incideranno sulle condizioni psico fisiche degli autisti appare evidente”. Il presidente Fai, che rivolge un appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al ministero dei Trasporti, sollecita a rimettere in circolazione i centri di Revisione Mobili’ per rendere più efficaci e accurati i controlli. “Piangere dopo non serve, si smetta di compiere vere e proprie omissioni di atti d’ufficio facendo finta che le norme non esistano, perché da questa responsabilità collettiva nessuno può chiamarsi fuori”, conclude il presidente Fai.
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