A Pozzuoli nella notte la gente, spaventata dalle scosse, non ha voluto dormire in casa. Paura santa. Giusta. Ma il problema, come gli scienziati provano inutilmente a dire da anni, decenni, non sono i terremoti o le eruzioni. I terremoti, da soli, non uccidono. Ad uccidere è l’idiozia umana.
La preoccupazione, diceva giustamente tempo fa Mario Tozzi, non dovrebbe essere per le scosse ma per “lo stato delle cose da quelle parti. Come se noi fossimo seduti su un arsenale nucleare e invece di tenerlo sotto controllo e riguardarlo, sopra ci costruiamo un ospedale, un ippodromo, una base militare, una città da 80.000 abitanti”. I terremoti, le eruzioni, come si sa, non si possono prevedere. Facilmente prevedibile invece è stata la follia italica di aver costruito per anni lì, come in altre zone del Paese, come se non esistesse nessun contesto naturale. Come se non esistessero zone sismiche o vulcaniche o con rischi di qualsiasi altro tipo. Lì, come altrove, non bisognerebbe solo “avere paura” ma bisognerebbe mettersi in moto per trovare delle soluzioni scientifiche ed urbanistiche per evitare, un domani, possibili tragedie. Bisognerebbe, insomma, superare la paura e le superstizioni e costruire un futuro più razionale e logico. Ma siamo in Italia e qui in giro c’è ben poca logica e razionalità.