Per la zona dei Campi Flegrei “stiamo anche pensando a un piano di evacuazione, tenuto conto del reticolo stradale di un’area di mezzo milione di abitanti fortemente antropizzata”. Lo ha spiegato il ministro della Protezione Civile e Difesa del mare, Nello Musumeci, a margine del raduno interregionale della Protezione Civile del Nord Italia, che si tiene a Milano nella sede della Regione Lombardia. “Questi interventi andavano fatti 30, 40 anni fa ma è inutile piangere sul latte versato, dobbiamo metterci subito all’opera”, ha aggiunto.
“Si lavora poi anche per capire di fronte a quale patrimonio edilizio ci troviamo, cioè il tasso di vulnerabilità del costruito” – ha aggiunto il ministro Musumeci – “e anche a una seria campagna di comunicazione e informazione, perché la popolazione deve avere la consapevolezza di vivere su un territorio a rischio. In caso di necessità essere pronta ad adottare le necessarie iniziative”. E ancora, parlando del provvedimento di legge dedicato all’emergenza nei Campi Flegrei: “Stiamo individuando le risorse necessarie e credo che in un paio di settimane la legge potrà essere varata. Si parla di decine e decine di milioni”.
“Abbiamo avuto in questi giorni riunioni con i responsabili della Protezione Civile, sapendo ovviamente che noi interveniamo a valle, la prima responsabilità è dei Comuni che hanno propri piani di protezione civile. Noi stiamo facendo una verifica che riguarda in modo particolare il sistema dei trasporti, le linee ferroviarie Cumana Circumvesuviana. E’ un aspetto delicato che va preso in considerazione”. Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca a margine dell’appuntamento di Bankitalia a Napoli in merito al fenomeno del bradisismo che sta interessando i Campi Flegrei.
“Abbiamo già deciso – ha aggiunto – di fare ovviamente in via sperimentale anche una esercitazione in relazione al piano di evacuazione, ovviamente non potremo evacuare tutti gli abitanti delle zone interessate ma potremo fare un’evacuazione limitata a poche centinaia di persone per verificare un po’ la funzionalità del piano di evacuazione in caso di emergenza”. “Ovviamente – ha proseguito – non siamo di fronte a situazioni di particolare allarme perché il controllo avviene praticamente 24 ore su 24 sui Campi Flegrei. Per quel che ci riguarda abbiamo un’emergenza che è quella delle risorse da dare ai Comuni. Credo che già a Pozzuoli sia saltata una strada perché ovviamente il movimento bradisismico determina sconnessioni stradali”.
“La cosa incredibile – conclude – è che le uniche risorse per dare una mano ai Comuni per le strade e per i ponti sono le risorse dei fondi sviluppo e coesione, che sono dei fondi bloccati da un anno dal Governo nazionale. Ho mandato due giorni fa un’ennesima sollecitazione al presidente del Consiglio per sottolineare l’urgenza di sbloccare questi fondi, altrimenti per interventi sulla viabilità e la messa in sicurezza non c’è un euro. Ci auguriamo che almeno di fronte a questi problemi il Governo si svegli”.
Ben 208 eventi sismici in 48 ore, di cui la metà solo strumentali mentre quelli superiori alla magnitudo di durata 1.0 sono stati tredici. Una situazione piuttosto normale per la dinamica in corso con la presenza di numerosi sciami sismici, ma anche attesa, tanto dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio di Vito che dalla direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv Francesca Bianco. Ieri alla Camera la Commissione Ambiente e le Grandi Calamità Naturali si è riunita per chiedere al presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, gli ultimi aggiornamenti sul bradisismo e il rischio sismico nei Campi Flegrei.
“Dal 2005 è iniziata una fase di lento sollevamento del suolo che ad agosto 2023 ha raggiunto circa 113 centimetri nell’area del Rione Terra, mentre il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione permane a circa 15 millimetri al mese, sebbene negli ultimi 10 giorni ci sia stata un’accelerazione che potrà essere quantificata solo prossimamente”, precisa la direttrice Bianco: l’attuale fase bradisismica ai Campi Flegrei” nell’ambito della Notte dei ricercatori. Allo stato attuale, come più volte riferito anche dal direttore di Vito, “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine”. Negli ultimi giorni i ricercatori dell’OV hanno raccolto ancora dati geochimici, di deformazione del suolo e anche rilevato l’area di Pisciarelli con un drone con telecamera termica, per studiare ogni minima variazione della caldera dei Campi Flegrei, ma finora tutto rientra nella norma e non ci sono variazioni di rilievo oltre quello della velocità di sollevamento.
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