Circa 250mila supplenti precari italiani da tre mesi sono senza stipendio. Assunti a settembre con contratti brevi, i lavoratori non hanno ancora ricevuto lo stipendio per il servizio svolto, con alcuni rimasti senza entrate dal mese di ottobre. La Gilda degli insegnanti ha definito la situazione una “pratica indecente”, mentre il coordinatore nazionale Rino Di Meglio ha chiesto una risposta chiara dal ministro Valditara, evidenziando che questa situazione rende l’Italia un caso unico in Europa, poiché nessun altro paese europeo paga i dipendenti pubblici con mesi di ritardo.
Tra gli insegnanti senza stipendio c’è anche Alessandro Bianchi, conosciuto come uno dei più brillanti pianisti jazz e classici contemporanei. Al quotidiano La Stampa, Bianchi dice che è docente da cinque anni e che una situazione del genere non gli era mai capitata. “Non ricevo soldi esattamente da ottobre. Sono gli ultimi giorni dell’anno e comprendono anche le gratifiche contrattuali”. Poi racconta che un suo collega ha chiesto un prestito in banca perché non sapeva più come tirare avanti. “Le scuole hanno fatto il loro dovere. È il portale Noipa, che è l’acronimo di noi dipendenti pubblici, a funzionare a singhiozzo e, quando funziona, non indica i pagamenti e l’importo dovuto. Oggi ho controllato, e non c’era nessuna novità. Come diciamo qui, ci rimbalza. Da Roma sostengono che la situazione sarà risolta. Ma, tra noi c’è anche gente che dice che non si risolverà mai. Non ci viene data una tempistica e non sappiamo cosa pensare. Anche per quanto riguarda il bonus da 500 euro spendibile per materiale didattico, a noi precari non è stato concesso e per ottenerlo bisogna fare causa”.
Gli insegnanti precari guadagnano circa 19 euro netti l’ora. Lui dice di essere tornato a scuola perché ha la passione dell’insegnamento: “Posso anche pensare di passare a un livello d’insegnamento superiore, rispetto alla scuola media in cui mi trovo adesso. Devo ammettere però, che ora come ora mi sto domandando quanto ne sia valsa veramente la pena e sto pensando di tornare all’estero”.
Il ministero dell’Istruzione spiega che pagherà entro l’11 gennaio. Jaco Greco, capo dipartimento delle risorse finanziarie di viale Trastevere, fa sapere oggi a La Stampa che “è dal 2013 che ogni anno gli stipendi dei docenti precari titolari di supplenze brevi, vengono pagati in ritardo, fra gennaio e marzo”. E aggiunge che “nonostante questo a dicembre 2023 sono stati pagati circa 55 mila precari e abbiamo concordato con il Mef una assegnazione straordinaria, che avverrà l’11 gennaio, con cui si effettueranno i 15 mila pagamenti rimanenti, oltre alle mensilità di dicembre ancora non retribuite”.
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