Sembra un contesto di disagio sociale quello nel quale è maturato l’omicidio di una pensionata disabile 88enne, trovata senza vita, ieri sera, nella sua abitazione a Casoli (Chieti).
Formalmente indagato di omicidio volontario è il figlio di 64 anni che viveva con lei ed è ora ricoverato nel reparto di Psichiatria a Lanciano (Chieti). I carabinieri lo hanno trovato poco lontano da casa, sul ciglio della strada, con i polsi tagliati, forse dopo un tentativo di suicidio.
L’uomo, nei confronti del quale non sono stati finora emessi provvedimenti cautelari, sarà interrogato dal pm di Lanciano Serena Rossi appena le sue condizioni saranno migliorate.
Cesina Bambina Damiani, originaria di Palombaro (Chieti) e vedova dal 1972, viveva con il figlio in un alloggio popolare da cinque mesi. Prima era stata ricoverata in una casa di riposo a Fara San Martino (Chieti). Da qualche tempo a Casoli l’uomo non si vedeva più in giro.
Conosciuto come persona introversa e solitaria, non era comunque in carico ad assistenti sociali. Ad aiutare l’anziana, che aveva problemi di vista, c’era una badante che teneva pulita la casa e faceva la spesa.
E’ stata lei a trovare la signora ormai senza vita, uccisa forse con un cavo elettrico. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso. Domani il pm darà l’incarico al medico legale Pietro Falco.
“Siamo esterrefatti – dice il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini – Il figlio aveva lasciato la borsa lavoro economico Eca del nostro Comune proprio per accudire la mamma. La famiglia è conosciuta e rispettabilissima e nulla poteva fare immaginare qualche situazione particolare. È opportuno capire cosa sia accaduto. Non ha mai manifestato atti tali da far pensare a qualcosa del genere”. “Com’è possibile? Il figlio le voleva molto bene – commenta un’inquilina dell’edificio pubblico – La signora l’ho vista qualche volta da quando è tornata, in casa non si entrava”.
Si tratta del terzo omicidio in pochi mesi nella provincia di Chieti. Nel luglio 2022 un quindicenne con problemi psichiatrici ha ucciso il nonno colpendolo con una sedia e un aspirapolvere. Il ragazzo era in attesa di essere inserito in una struttura riabilitativa. Due settimane fa a Ortona (Chieti) un uomo di 70 anni si è impiccato dopo avere strangolato il fratello disabile di 74 perché, come ha lasciato scritto in un biglietto, non ce la faceva più ad assisterlo.
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