foto ANSA
La storia della banda del cavo a Milano ha avuto un nuovo sviluppo: entrambi, condannati in abbreviato per aver teso un cavo d’acciaio in viale Toscana a Milano, hanno visto revocare la precedente misura cautelare precedente. Le richieste di scarcerazione sono state avanzate dai loro difensori dopo un’udienza avvenuta la settimana precedente. Il 24enne, condannato in abbreviato a tre anni, esce dal carcere e va agli arresti domiciliari. L’amico, che aveva patteggiato una pena a 2 anni e 6 mesi, torna libero.
Il più grande, 24 anni, e il suo complice, 18 anni, erano stati condannati per blocco stradale in seguito all’episodio avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, durante il quale avevano teso un cavo d’acciaio mettendo in pericolo la sicurezza di motociclisti e ciclisti. Il terzo complice, un 17enne, è sotto processo presso il Tribunale dei Minori. Le indagini, coordinate dal pm Enrico Pavone, avevano portato all’arresto del 24enne nella stessa notte dell’incidente, mentre il 18enne si era costituito poco dopo. Durante l’udienza, entrambi gli imputati hanno chiesto scusa per quanto accaduto. Con questa decisione, si apre un nuovo capitolo nella vicenda legale dei due giovani, mentre la giustizia continua il suo corso.
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