Torino, vergata su una targa stradale la traccia chiarissima dell’incontro, connubio e compatibilità assoluta e proficua di due grandi forze della Storia e caratteristiche dell’Umano: la stupidità e l’ignoranza. Messe insieme fanno una antropologia, un tipo umano, uno di noi. Sotto la targa che attesta la strada sia intitolata a Cesare Battisti, una mano ignorante quanto sciocca, militante quanto ignorante, stupida quanto motivata ha vergato con sdegno: “terrorista”.
Il che gli dice il cervello accompagnato da punto interrogativo nel caso in specie non basta, proprio no. Come possa essere venuto in mente (?) a qualcuno che si sia intitolata una strada di Torino a Cesare Battisti processato, condannato e detenuto per quattro omicidi e reati e delitti di associazione eversiva non è percorso che semplice mente umana possa agevolmente percorrere. Ci vuole applicazione, predisposizione, attitudine. E anche impegno. E occorre una cultura di riferimento e appoggio. Quella, appunto, dell’ignoranza informata.
La cultura, molto pop, di chi nulla sa e ne fa una patente di genuinità…popolare. Nulla sapere e nulla voler sapere, non sia mai i “professoroni”…La cultura del “questo lo dice lei” rivolto a qualunque non diciamo competenza ma anche solo plausibilità. La cultura del non so nulla, nulla voglio sapere e per questo sono. Pe nulla sapere e nulla voler sapere sono in diritto e motivato ad agire. La cultura del sono informatissimo perché immerso nella spuma di chiacchiera e comunicazione social e pop. La cultura per cui e secondo cui la mia identità è un post. Nel caso in specie con l’aggiunta di un pizzico di parodia grottesca di impegno e sdegno politici(?). Il che gli dice il cervello non è domanda che basta a neanche inquadrare il processo neuronal-culturale per cui qualcuno si è offeso, sdegnato e ribellato alla strada intestata, con targa a Cesare Battisti. E sotto vi ha scritto a mano: “terrorista”.
Varrebbe la pena, servirebbe a qualcosa, qualora si avesse l’opportunità di incontrare di persona la mano indignata, spiegare, diciamo così dare la notizia che Cesare Battisti della targa è ovviamente il patriota italiano impiccato per aver scelto nella prima guerra mondiale di arruolarsi e combattere nell’italiano esercito e non in quello austro ungarico? Ovviamente…ovviamente per chi? Non c’è da commiserare o sottovalutare il gesto dell’apporre “terrorista” sotto la targa a Cesare Battisti. Il dare per possibile, anzi certo che uno Stato, un Comune intitoli una strada in omaggio ad un omicida è certo perfomance singolare.
Ma son gesti e pensieri impastati della stessa farina culturale e cognitiva di chi era ed è sicuro del grafene nei vaccini per controllarci con il 5G, di chi era ed è sicuro che Stati e governi siano lì al mondo solo per incarnare a realizzare il Male con la maiuscola. Di chi era ed è certo che abolendo la finanza il mondo sarà purificato, di chi è certo che le guerre siano sempre e solo un complotto, di chi è stracerto che abolendo le tasse si instaura la felicità. Di chi, più domesticamente e televisivamente, è formato e modellato sugli imperativi etico-cognitivi del calibro: “Sogna e realizza te stesso, cioè i tuoi sogni”. Che, fuor di birignao o supercazzola che dir si voglia, significa: prova a fare il comodo tuo e vedi se ti riesce. E soprattutto prova a farlo senza sapere né leggere né scrivere. Il che, nel caso di questa cultura, non è un modo di dire, è un letterale senza sapere. E’ questo il nerbo, l’orgoglio, la geometrica potenza dell’ignoranza informata.
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