L’ultimo colpo è stato fatale per Fleximan. La telecamera vicino all’autovelox attaccato a Rosolina (Rovigo), sulla Romea, la notte del 3 gennaio 2024, ha incastrato il presunto colpevole. I carabinieri di Adria, combinando i dati degli accertamenti sui varchi stradali del Polesine con altre investigazioni tecniche (come riscontri su tabulati telefonici e celle, oltre a perquisizioni e sequestri avvenuti nei mesi precedenti), sono riusciti a identificare il presunto “giustiziere” degli autovelox. Secondo la Procura di Rovigo, Fleximan potrebbe essere un operaio di 42 anni originario di Este (Padova) e residente in provincia. L’uomo è indagato per danneggiamento aggravato di beni esposti per necessità o consuetudine alla pubblica fede e per interruzione di pubblico servizio. Gli investigatori sostengono che abbia reciso “mediante uno strumento da taglio” cinque autovelox fissi nel Polesine. Il suo veicolo è stato rilevato vicino ai dispositivi danneggiati, e in tutti e cinque i casi, alla stessa ora dello spegnimento dei dispositivi, le telecamere hanno registrato il passaggio dello stesso veicolo.
Non si tratta di una coincidenza, secondo la Procura. A Fleximan viene attribuito il primo “taglio” dell’autovelox di Bosaro il 19 maggio dell’anno scorso, seguito dal danneggiamento dello stesso dispositivo il 19 luglio. Gli altri tre attacchi, che la Procura ritiene collegati alla stessa persona, sono avvenuti la vigilia di Natale a Taglio di Po e a Corbola (Rovigo), e infine l’attacco che lo ha tradito: il “taglio” dell’autovelox di Rosolina. La lista degli autovelox danneggiati potrebbe essere ancora più lunga. Nei giorni scorsi, durante una perquisizione nell’abitazione dell’indagato, è stato sequestrato anche il suo cellulare. Una delle ipotesi è che dietro la figura di Fleximan possa esserci una rete di “giustizieri” degli autovelox che agiscono contro il sistema. Il 42enne sarebbe noto nella zona per la sua affiliazione al movimento di estrema destra neofascista Forza Nuova e farebbe parte dell’associazione Soccorso Nazionale, nata un anno fa, che promuove l’idea di dignità italiana contro le politiche del “nuovo ordine mondiale”.
Questa associazione si presenta come un gruppo di volontari che aiutano i cittadini in difficoltà attraverso la beneficenza e la segnalazione di ingiustizie e inefficienze dei servizi pubblici. Sulla pagina social del 42enne, monitorata a lungo dagli investigatori, compaiono post sull’attività dell’associazione e commenti ironici su Fleximan. “A oggi il mio assistito è semplicemente indagato”, ha dichiarato l’avvocato dell’operaio. “Attendiamo lo sviluppo delle indagini in corso e valuteremo ogni opportuna iniziativa”.
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