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Chiama il medico e scopre di essere morto per il fisco. L’errore nato per un caso di omonimia

Chiama il medico e scopre di essere morto. Per il fisco. È la storia di Pietro Fanticini, 75enne imprenditore in pensione di Reggio Emilia, raccontata dalla stampa locale. “Ho contattato nei giorni scorsi il mio medico – racconta – per farmi prescrivere alcuni farmaci e ho scoperto, non riuscendo il dottore a farmi le ricette, una cosa curiosa: sono deceduto lo scorso anno. Tramite il commercialista ho provveduto a verificare con l’Agenzia delle Entrate la mia posizione: niente da fare. Sono morto…”.

Chiama il medico e scopre di essere morto per il fisco. L’equivoco

L’equivoco è nato perché un notaio ha inserito il codice fiscale del signor Pietro Fanticini al posto di quello di un altro contribuente, omonimo, in sede di dichiarazione di successione di quest’ultimo. A seguito della segnalazione, l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia ha corretto l’errore e ha contattato il professionista, che ha conseguentemente trasmesso la dichiarazione di successione con il codice fiscale giusto. L’ufficio ha quindi provveduto ad annullare la successione errata e a comunicare al contribuente la soluzione del caso.

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