Cucciolo di cinghiale ucciso a bastonate, l’Aidaa: “Ecco il risultato della norma caccia libera in città”

Un cucciolo di cinghiale preso a bastonate fino ad ammazzarlo. Accade in un parco giochi di Butei, in provincia di Sassari, dove tra l’altro alcuni giorni fa era stato trovato morto scuoiato un cane levriero.

L’uomo, un 45enne del posto, ripreso da un video pubblicato sul network YouTG.net, è stato identificato dai carabinieri della locale Stazione e denunciato per uccisione di animale.

In base all’articolo 554 bis del Codice penale, il 45enne rischia ora una condanna da quattro mesi a due anni di carcere: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”, recita il Codice penale. Ma se incensurato è possibile non finisca mai in galera. 

Cinghiale ucciso a bastonate, l’ira dell’Aidaa

Sulla ferocia del caso è intervenuta l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) che annuncia una denuncia contro il responsabile di questa vicenda e che al processo si costituirà parte civile.

Nel comunicato gli animalisti puntano il dito anche contro le norme emanate dal governo Meloni. “Questi atti – scrivono – sono la conseguenza indiretta della decisione contenuta nelle legge di bilancio che autorizza l’uccisione di cinghiali nelle città, decisione sciagurata che porta a questi tremendi eccessi per i quali oggi le pene sono assolutamente irrisorie”.

“Ma la cosa che ci fa più male vedendo il filmato- aggiunge l’Aidaa – dal quale si sentono commenti delle persone che presumibilmente da un balcone vicino lo stavano filmando che nessuno sia intervenuto per salvare la vita a quel povero cinghialetto e questo è altrettanto sconcertante”.

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Daniela Lauria