Come nel film “The Terminal” ora Arnaldo, pensionato di 83 anni, avrà una casa

Tutti i salmi finiscono in gloria. È stato così almeno per il pensionato Arnaldo, 83 anni: ha vissuto da luglio scorso all’aeroporto Marconi di  Bologna perché non più in grado di pagarsi un affitto con la pensione sociale. Ora tutto è risolto: avrà una casa, non dovrà più girovagare per l’aeroporto e dipendere dagli altri per mangiare e per vestirsi. Il comune di Bologna, venuto a conoscenza della sua storia, si è attivato per trovargli immediatamente una sistemazione. Fine dell’odissea. Meglio tardi che mai.

ACCUDITO DA HOSTESS E STEWARD
Arnaldo aveva deciso di spostarsi sotto le Due Torri l’estate scorsa. E nei mesi estivi ha dormito fuori lo scalo bolognese ma, con l’arrivo del freddo, si è trasferito nell’area dei check-in. Una persona buona e gentile tanto da essere stato quotidianamente accudito da hostess e steward che, oltre a regalargli un sacco a pelo, gli hanno offerto pasti e caffè.

COME TOM HANKS AL JFK DI NEW YORK
La vicenda di Arnaldo ha ricordato la suggestione cinematografica di  “The Terminal” con Tom Hanks bloccato all’aeroporto JFK di New York per giorni e giorni. Una storia di un uomo straordinario, nella sua normalità, che il regista Spielberg ha sublimato. Solo in Italia al Box Office la pellicola ha incassato 7,2 milioni di euro. Anche Arnaldo ha vissuto una storia analoga ma è rimasto al Marconi ben 8 mesi. Nessun viaggio in previsione, i tabelloni delle partenze sono diventati il suo orologio, anche biologico. Dopo una vita come consulente vinicolo e un tentativo con i servizi assistenziali della sua città (Modena), ha deciso di lasciare la propria casa portando con sé una valigia.

ATTIVATO IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
Venuti a conoscenza della storia, diffusa su quotidiani, siti e telegiornali, le associazioni e i servizi sociali del comune si sono immediatamente messi all’opera e mercoledì 20 marzo – primo giorno di primavera – Arnaldo ha lasciato l’aeroporto per una struttura alberghiera della città. Il protocollo di accoglienza in emergenza, tramite il Pris (così almeno ha fatto sapere l’amministrazione comunale) prevede “una prima accoglienza immediata a cui segue, nei giorni successivi, un colloquio con il servizio sociale per valutare insieme all’interessato la possibilità di un progetto che lo possa riguardare”.
L’assessore Rizzo Nervo si è detto dispiaciuto per aver appreso di questa vicenda dagli organi di stampa. Ha poi aggiunto: “Se la vicenda fosse stata segnalata prima sarebbe stata individuata una collocazione per Arnaldo, come avvenuto per altre centinaia di persone anche attraverso il Piano Freddo”.

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Silvia Di Pasquale