C’è posta per te, sì, ma guai a farla aprire a qualcun altro, o a qualcun’altra, spesso “a schifio” va a finire, anche non in terra sicula. Per esempio a Frosinone, dove una signora, fino ad allora felicemente sposata con prole, ha scoperto gli altarini poco edificanti del marito cinquantenne .
Con la posta scopre il tradimento del marito
Con la posta infatti è giunta una diffida di un avvocato: inequivocabilmente indirizzata al marito, chiedeva, esigeva il pagamento degli arretrati per il mantenimento del figlio.
Il figlio, un altro figlio, quale figlio? Quello concepito con l’amante, evidentemente. Il frutto di un amore clandestino durato lo spazio di qualche mese. Lui impiegato cinquantenne, lei la metà degli anni. Solite storie: intimità clandestina consumata in hotel, ebbrezza dei primi tempi, qualche dubbio, un po’ di sensi di colpa con l’andare del tempo, fine della tresca con ritorno all’ovile. Fino alla imprevista (sì, ma quanto tempo voleva tenerlo nascosto il segreto?) agnizione finale. E il dubbio onore di finire sulla cronaca locale.
La diffida: non manteneva il figlio avuto dall’amante
La giovane amante è rimasta incinta e con nessuna intenzione di non diventare mamma. L’uomo il bambino l’ha riconosciuto ma poi, come si dice, è diventato uccel di bosco. L’amante si è affidata ad un avvocato che non ha avuto difficoltà a recapitargli la diffida e l’ingiunzione ad ottemperare i suoi doveri di padre.
Come è andata finire? L’uomo si è ritrovato le valige sull’uscio non appena tornato a casa il giorno maledetto dell’arrivo della diffida. Separazione, ovvio. Infine si è impegnato con il giudice a pagare gli arretrati del mantenimento. Il giudice lo ha prosciolto. Care ti costano le crisi di mezz’età.