Continua a scendere, per la quarta settimana consecutiva, la curva dei ricoveri Covid: -9% rispetto a 7 giorni fa (-0,7). I dati emergono dalla rilevazione degli ospedali sentinella della rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere Fiaso del 10 gennaio 2023. In calo anche le terapie intensive: -6,3%. Il 67% di questi pazienti è ricoverato con conseguenze gravi dell’infezione da SarsCov2 e si tratta per il 30% di soggetti non vaccinati.
Le parole del presidente della Fiaso
“Guardiamo con cauto ottimismo a questi dati. Le prossime due settimane – afferma il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – saranno determinanti per capire le ricadute sugli ospedali dell’aumento dei casi”.
“I dati non confermano l’allarme degli ultimi giorni”
“Prudenza sì, allarmismo no. Nonostante si leggano in questi giorni notizie preoccupanti di aumento dell’epidemia di Covid-19, bisogna riconoscere che i dati non confermano questi allarmi”: è l’analisi del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell’Università degli studi di Perugia sull’andamento della pandemia.
In un post su Facebook spiega che per i dati dei nuovi contagi e delle morti per Covid-19 (per milione di abitanti) registrati in Italia e Francia da un anno a questa parte “l’andamento è molto simile”.
“In entrambi i casi – afferma il professor Gammaitoni – si osserva una decisa flessione dei contagi e un appiattimento della curva dei decessi, in accordo con i modelli matematici”. Il fisico si sofferma quindi sulla situazione in Umbria. Dove – sostiene – visto l’andamento di nuovi casi e ospedalizzazioni “anche in questo caso i dati sembrano consentire un cauto ottimismo”. “Quindi – conclude il professor Gammaitoni – prudenza sì (mascherine nei luoghi affollati e vaccino ai fragili), allarmismo no”.
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