Sull’argomento “covid e dittatura sanitaria” queste domande sembrano più che legittime: “Che senso ha che si sia parlato di dittatura sanitaria, quando gli esperti hanno detto che si trattava di una malattia sconosciuta e particolarmente contagiosa? Hanno detto ‘mettete la mascherina o ci lasciate la pelle'”.
Covid, ma quale dittatura sanitaria! Dialogo Amato-Cartabia
Così l’ex presidente della Consulta Giuliano Amato al convegno ‘Ripensare le emergenze’ della Fondazione Vittorio Occorsio, in un dialogo con l’ex presidente della Consulta ed ex ministra Marta Cartabia sull’emergenza Covid.
“Cosa c’entra – ha detto Amato – la libertà della persona quando si è cercato di salvare la vita nell’unico modo possibile e conosciuto dai tempi delle peste, stare lontano dall’altro?”.
Cartabia: “Di fronte a un’emergenza non si può rimanere inerti”
“Anche a me – ha aggiunto Cartabia – è pesato non uscire di casa, per altro io mi trovavo nel difficile compito di presiedere la Corte Costituzionale, ma d’altro canto c’erano negli altri Paesi, soprattutto al di là dell’oceano, cittadini esposti al rischio perché, sottovalutando la questione o per motivi ideologici, i governi non facevano nulla”.
“Di fronte a un’emergenza non si può rimanere inerti”, ha osservato Cartabia. “Il lockdown è stata una scelta iniziale inevitabile di fronte a un morbo sconosciuto, e lo so bene avendo contratto il Covid – ha aggiunto -.
In quel momento, con gli ospedali saturi, accetti il lockdown, man mano che progrediva la conoscenza sulla malattia si sono allentate le restrizioni. E questo è il modo in cui procede il nostro ordinamento, a differenza di uno stato di eccezione. La nostra Costituzione ha un’elasticità tale da potere affrontare le emergenze senza clausole d’eccezione”, ha concluso.