Influenza e Covid. Stiamo vivendo in queste settimane un boom di casi. Ora la situazione, per quanto riguarda il Covid, sta migliorando. Calano infatti i casi anche se restano sopra i 40mila in una settimana. Siamo, spiegano gli esperti, in una fase di discesa dopo aver raggiunto il cosiddetto “plateau” della curva.
In questa fase però, oltre al Covid ci sono molti casi di raffreddore e virus respiratorio sinciziale Rsv. Sono migliaia infatti gli italiani che, in questi giorni, sono alle prese con i classici sintomi dei malanni di stagione: raffreddore, mal di gola, tosse, sensazione di ossa rotte, febbre. Sintomi che hanno costretto a letto un milione di persone durante le feste.
Gli esperti spiegano però che non c’è bisogno di allarmarsi. Basta affrontare i malanni di stagione nel modo giusto. Non bisogna abusare di farmaci, spiega Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ad AdnKronos Salute.
“Ho visto adesso i dati degli Usa: in 23 Stati hanno avuto un aumento impressionante di infezioni respiratorie”, che “colpiscono in questo periodo in tutto il mondo. Non c’è nulla di strano, sono infezioni di stagione”. I numeri “probabilmente cresceranno ancora per una settimana, 10 giorni, anche per i ‘postumi’ delle feste di Natale e fine anno con pranzi, cene e più occasioni di convivialità che fanno correre molto velocemente i virus del periodo. Credo che dovremmo aspettarci il picco nel giro di una decina di giorni”.
“Niente paura né panico che non serve assolutamente a niente”, avverte l’esperto. “Sta succedendo quello che è sempre successo. Oggi c’è una maggiore attenzione alle infezioni respiratorie e tutti si fanno il tampone Covid quando hanno un mal di gola”.
Bassetti tranquillizza e torna a raccomandare di “evitare l’abuso di farmaci”. Il medico spiega che “queste infezioni respiratorie guariscono da sole. Dobbiamo assumere medicinali solo quando ci sono sintomi importanti. Per far scendere la febbre con un antipiretico soltanto quando è sopra i 38 gradi e mezzo, prendere l’antinfiammatorio solamente se si ha mal di gola. Assumere farmaci ‘a prescindere’ è un errore e imbottirsi di pillole fa sicuramente male”.
Bassetti spera che si torni a guardare “la totalità delle problematiche delle infezioni respiratorie di stagione, tra cui c’è sicuramente anche il Covid. Ma ci sono anche l‘influenza, il virus respiratorio sinciziale, gli altri virus parainfluenzali, le polmoniti batteriche. Mi auguro cioè che non sia più un dibattito monocolore su Covid”. A proposito della nuova variante, la JN.1
Bassetti ha anche parlato della variante JN.1, al momento al 37%. Variante che, spiegano gli esperti, provoca molte reinfezioni. Bassetti però è netto: “Oggi sono meno interessato al discorso della variante Covid. Non ha senso questo continuare a parlare di varianti” di Sars-Cov-2. “Certo, JN.1 diventerà dominante. Ma ci interessa una variante che è meno aggressiva a livello respiratorio, anche se per la grande maggioranza è più contagiosa? Non so davvero cosa ci interessi questa continua e spasmodica ricerca del Covid”.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, torna a ribadire l’opportunità di una diagnosi differenziale con tampone Covid. Se si è positivi e si è certi di avere il Covid, i fragili possono ricevere il farmaco antivirale. Per tutti gli altri, il consiglio rimane “l’automedicazione responsabile in base alla tipologia dei sintomi. Il paracetamolo ha più un’azione antifebbrile, l’ibuprofene e altri principi attivi hanno un’azione antinfiammatoria trasversale utile anche contro la ‘tempesta citochinica’ del Covid. E poi antitosse e decongestionanti nasali”.
“Stiamo assistendo a una crescita delle infezioni respiratorie”. A dirlo è Enrico Girardi, il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Irccs Lazzaro Spallanzani : “Oltre il 20% sono infezioni influenzali circa il 12% infezioni da Covid. I bambini contraggono soprattutto rinovirus e virus sinciziale” Rsv. Gli anziani “soprattutto infezioni da Covid” .
In ospedale osserviamo che il numero di ricoverati è concentrato su anziani e pazienti con comorbidità. Ripetiamo che, nonostante la situazione sia completamente diversa rispetto agli anni passati, per alcune fasce d’età – raccomanda l’esperto – è ancora importantissima la vaccinazione“.
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