Operai morti: su quel cestello, che ieri mattina si è staccato dal braccio meccanico della gru da un’altezza di circa 21 metri, di recente era già stato effettuato un intervento di riparazione. E’ uno dei dettagli su cui stanno lavorando investigatori e inquirenti milanesi nell’inchiesta per omicidio colposo sulle morti di due operai in un golf club a Noverasco di Opera (Milano), mentre stavano lavorando alla potatura delle piante.
Sulla vicenda indaga la Procura. Sconcerta, d’altra parte, quanto riferisce la cronaca di oggi su La Repubblica, un titolo che lascia l’amaro in bocca.
“Morti nel golf club mentre potavano gli alberi: ma i golfisti hanno continuato a giocare mentre si lavorava per recuperare i corpi”. Superfluo e frustrante ogni commento.
Su quella piattaforma si trovavano Angelo Giovanni Zanin, 51 anni, titolare dell’impresa Zanin Vivai. E Dario Beria, 69 anni, che lavorava per un’azienda di noleggio gru, la Lattoneria Edile Pavese, di cui è titolare la moglie. E, anche, un 21enne, rimasto gravemente ferito e che era un praticante nell’azienda florovivaistica.
Nell’inchiesta, coordinata dal pool guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano e condotta anche da una squadra specializzata di polizia giudiziaria, si stanno acquisendo i contratti di lavoro e d’appalto per verificarne la regolarità. Oltre ai documenti relativi alla gru e soprattutto alla sua manutenzione.
Carte utili anche per le iscrizioni nel registro degli indagati, a garanzia per gli accertamenti. E’ emerso finora, da quanto si è saputo, che era stato già necessario un intervento di riparazione su quel cestello.
Attraverso una consulenza, che sarà affidata dai pm ad un ingegnere meccanico, si dovrà fare chiarezza sulle cause del crollo di parte della piattaforma. Nei prossimi giorni le autopsie sui cadaveri.