Davide Rebellin, arrestato l’autotrasportatore tedesco Wolfgang Rieke che lo ha investito e ucciso il 30 novembre dello scorso anno. L’uomo, 62 anni, è stato arrestato su mandato di arresto europeo richiesto dal gip di Vicenza.
Il camionista è in stato di fermo nel carcere Münster in Germania. Secondo l’ordinanza il decesso di Rebellin “è da imputare esclusivamente ad una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke”.
Per la Procura di Vicenza l’autotrasportatore tedesco, dopo aver investito il 51enne, è sceso dalla cabina avvicinandosi alla vittima. Subito dopo aver ripreso posto nell’abitacolo si è allontanato. Sfortunatamente per lui è stato fotografato da alcuni testimoni. Secondo le indagini successive dei Carabinieri, che hanno delegato l’autorità tedesca dopo aver identificato il camion che nel frattempo era tornato in Germania, la motrice non risultava più collegata al rimorchio.
Gli investigatori, il 20 gennaio scorso hanno eseguito un sopralluogo nell’azienda tedesca del camionista, la Duveneck. Qui era custodito il tir. E’ stata svolta un’analisi del veicolo e si è scoperto che erano presenti delle deformazioni nelle plastiche in corrispondenza dell’urto con la bici e il corpo di Rebellin. In più l’autoarticolato era stato lavato con un detergente acido nelle parti interessate dall’urto.
Il procuratore Lino Giorgio Bruno, spiega in una nota che si è poi accertato “che il conducente aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata. Anche grazie ad una telecamera che si attiva automaticamente quando entra in funzione l’indicatore di direzione”.
Per il consulente, quindi, è ravvisabile un comportamento colposo di Rebellin nell’immettersi nella rotatoria. Questo però non ha avuto nessun rilievo rispetto alla causa dell’incidente visto che il ciclista è sempre stato davanti al tir ad una distanza, si legge , “sufficiente a poterlo vedere in relazione alla visibilità diretta sull’ampio parabrezza”.
Wolfgang Rieke, 62 anni, è ora in stato di arresto provvisorio nel carcere Münster (Germania). Entro 60 giorni l’autorità tedesca deve ora adottare la decisione finale se consegnare o meno il camionista alla giustizia italiana. “È stata pienamente riconosciuta la validità dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri di Vicenza – commenta il comandante Provinciale dei carabinieri di Vicenza, Giuseppe Moscati – . Dallo scorso 30 novembre, i carabinieri hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo risultato, sempre sostenuti dalla comunità vicentina, che ci ha chiesto di fare piena luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo anche a loro”.
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