Matteo Messina Denaro potrebbe essere d’aiuto per risolvere il caso di Denise Pipitone. Questo secondo Giacomo Frazzitta, avvocato della mamma della bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo, è convinto che il boss di Cosa nostra potrebbe avere delle informazioni preziose per districare il caso che dura ormai da 19 anni.
Frazzitta, durante la presentazione del libro scritto da Piera Maggio tenutasi a Vasanello (in provincia di Viterbo), ha rilasciato dichiarazioni a proposito del filone apertosi il 16 gennaio scorso, ossia quando Matteo Messina Denaro è finito in manette. Da allora sono iniziate a circolare voci che vogliono il boss informato sul destino della bambina e potenzialmente utile alle indagini, laddove decidesse di parlare.
L’avvocato è convinto che il boss sia a conoscenza di informazioni che potrebbero segnare una svolta. “Lui ha vissuto trent’anni in quel territorio, possiamo affermare che l’aveva sotto controllo […] Messina Denaro sapeva come muoversi, come non farsi catturare”. Questo il ragionamento dell’avvocato che, sempre seguendo il filo logico del suo discorso, aggiunge che “chi aveva il controllo del territorio, dovrebbe sapere qualcosa di Denise”.
“Una storia come quella di Denise – ha sostenuto sempre l’avvocato – significa forze dell’ordine e servizi di sicurezza in massa sullo stesso territorio controllato dal boss”. Secondo Frazzitta un caso come quello di Denise Pipitone, che catturò l’attenzione pubblica per mesi e soprattutto fece sbarcare nel Trapanese parecchi agenti, non poteva essere ignorato dai mafiosi di Cosa nostra.
“Alcuni giorni fa – ha raccontato sempre Frazzitta raggiunto da Il Giornale – per caso guardavo la trasmissione Non è l’arena di Giletti. Una signora, che dalle mani si vedeva essere molto giovane, l’amica più stretta di Andrea Bonafede, l’alias di Matteo Messina Denaro, la persona con la quale lui si confidava, a un certo punto dice: “Se lo ricontrassi, l’unica cosa che gli chiederei è di dirci dov’è Denise”. Io sono saltato dalla sedia e mi sono venuti in mente Antonio e Stefano Maiorana”.
Antonio e Stefano, padre e figlio, sono due imprenditori palermitani scomparsi il 3 agosto del 2007. Cosa c’entrano con Messina Denaro e Denise Pipitone? “Ebbene – ha commentato Frazzitta -, dagli atti dell’ultima indagine su questa vicenda è emerso che Matteo Messina Denaro stava andando a incontrare una famiglia mafiosa della zona”.
La famiglia citata dall’avvocato (di cui però non riportiamo il nome, ndr) all’epoca controllava il territorio interessato alla scomparsa dei due uomini. Il legale di Piera Maggio è quindi arrivato così alla seguente ipotesi: se Matteo Messina Denaro voleva capire come era andata la faccenda dei Maiorana, sarebbe piuttosto scontato credere che si sia interessato al caso Pipitone che è avvenuto proprio nel Trapanese.
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