Un black out biologico è alla base del tragico fenomeno che può portare a dimenticare i bimbi in auto, sul seggiolino. Come accaduto a Roma dove una bimba di 11 mesi è deceduta dopo ore trascorse nell’automobile. Un meccanismo che può innescarsi per svariate cause, avverte all’Ansa lo psichiatra Claudio Mencacci, e “può capitare ad ognuno di noi”.
“Ciò che si verifica – spiega Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia – è una disconnessione biologica tra le funzioni della corteccia cerebrale, che presiede alla coscienza, e quelle della cosiddetta memoria di lavoro che presiede alle nostre azioni quotidiane. È come se coscienza e memoria di lavoro non si parlassero più e questo determina una amnesia dissociativa transitoria”.
Le cause di questo fenomeno possono essere varie: “La mancanza o i disturbi del sonno, il forte stress, il sovraccarico mentale. E vi sono anche delle possibili concause quali – chiarisce Mencacci – le temperature molto elevate o anche un cambiamento delle proprie abitudini. In quest’ultima fattispecie potrebbe rientrare il caso di chi al mattino fa sempre uno stesso percorso ma un giorno ha l’esigenza di deviarlo per accompagnare un figlio a scuola”.
Queste tragiche dimenticanze dunque, avverte Mencacci, “rappresentano un fenomeno biologico multi-causa che può anche essere molto comune; è qualcosa che potrebbe cioè accadere a ciascuno di noi”. È infatti, sottolinea, “lo stesso meccanismo che ci porta ad esempio a dimenticare le chiavi nel cruscotto dell’auto, anche se può manifestarsi in modo più o meno marcato. È comune al punto che si stima che circa il 20% dei genitori abbia vissuto una qualche dimenticanza rispetto ai figli”.
Quanto al dimenticare in auto un bambino, “negli ultimi 25 anni si sono verificati 17 casi del genere in Italia. Quello di Roma dei giorni scorsi è il primo dal 2018, da quando cioè è stata introdotta la legge sull’obbligo dei seggiolini salvavita nelle automobili”. Secondo l’esperto, “è quindi necessario intensificare i controlli per un maggior rispetto della legge, ma sarebbe anche opportuno aiutare le coppie prevedendo degli aiuti economici per l’acquisto dei seggiolini tecnologici”.
Alcuni consigli potrebbero intanto essere d’aiuto contro il rischio di ”sindrome del bambino dimenticato”: “In auto non restare in silenzio ma parlare al bambino; farsi chiamare al cellulare da qualcuno per confermare di aver lasciato il piccolo a scuola e poi – conclude Mencacci – lasciare qualcosa di necessario ed importante, e che sicuramente servirà a breve, accanto al seggiolino, come portafoglio, chiavi o documenti”.
Sinner, un altro show alle ATP Finals. Il sogno continua. Anche lo statunitense Fritz si…
Il 4 novembre scorso, Agata Margaret Spada, una giovane ventiduenne originaria di Lentini, in provincia…
Fanno discutere le parole del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che sui social, commentando un…
Elon Musk, fresco di nomina da parte di Donald Trump a capo del Dipartimento per…
Il tema che ruota intorno alle pensioni è, senza ombra di dubbio, uno dei più…
Dal 2025, la Legge di Bilancio prevede l’adozione obbligatoria del formato digitale per la ricetta…