Almeno fino a Ferragosto, quasi 80mila persone a Palermo e nei comuni limitrofi di Torretta e in parte di Capaci dovranno fare molta attenzione a cosa e come mangiano, perché ritenute più esposte al rischio diossina.
Dopo l’allarme per la sostanza tossica rilevata nell’aria dall’Arpa in seguito all’incendio che per quattro giorni ha bruciato i rifiuti di una vasca della discarica di Bellolampo, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha firmato l’ordinanza con divieti e consigli per scongiurare contaminazioni.
Il provvedimento riguarda un’area di circa 4 chilometri, dove si trovano i quartieri popolari di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo dove risiedono circa 64 mila abitanti, ma anche il Comune di Torretta con 4.300 abitanti e una parte di Capaci che conta 11.500 residenti in totale. Coinvolti, ovviamente, anche i residenti delle villette situate lungo la strada che porta a Bellolampo, circa 600 persone.
Ai cittadini viene suggerito di non mangiare carne, latticini e uova provenienti dalle zone interessate e prodotte dopo il 24 luglio, per le prossime due settimane, di lavare bene frutta e verdura, e di sbucciarla prima di ingerirla. Si consiglia anche di evitare l’uso di mangimi e foraggi che siano stati esposti alla contaminazione. L’ordinanza prevede anche che vengano pulite accuratamente strade e spazi aperti pubblici e privati.
Alle avvertenze sull’alimentazione si aggiungerà, si legge nell’ordinanza, la pulizia speciale delle strade e degli spazi aperti pubblici e privati nel raggio dei 4 km indicati dall’Arpa come a rischio per il livello di diossina pari a 939 TE fg/m3 riscontrato, tra le 22 del 24 luglio e le 22 del 25 luglio, tre volte superiore al parametro preso a riferimento dagli esperti per certificare l’esistenza di una fonte emissiva locale (300 metri cubi) in area urbana. I rilevamenti sono stati fatti in località Inserra, nella discarica di Bellolampo, nella zona dell’ospedale Cervello, del centro commerciale La Torre e in via Castellana.
L’ordinanza è stata emanata dopo la riunione alla quale hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti: il Comune, la città Metropolitana, la Prefettura, l’Arpa, l’Asp, il dipartimento regionale Protezione civile, la Protezione civile della città metropolitana, i vigili del fuoco, l’università di Palermo, i servizi ambiente della città metropolitana e comunale, la Rap che si occupa della raccolta dei rifiuti, e la polizia municipale.
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