Con l’obiettivo di ridurre notevolmente i tempi, da oggi entra in vigore il divorzio breve: lo scopo è quello di concludere la pratica entro un anno, vediamo come funziona. Le nuove norme per la separazione e il divorzio introdotte con la riforma avviata dall’ex ministro della Giustizia del Governo Draghi Marta Cartabia. Il primo cambiamento è che con un unico atto si potrà chiedere separazione e divorzio giudiziale, ovvero anche quando non c’è accordo tra i coniugi sulle condizioni da adottare. Non ci saranno quindi più due fasi: prima davanti al presidente e poi davanti al giudice istruttore.
Un aspetto innovativo della riforma è che l’atto dovrà essere completo di tutti gli aspetti sin dall’inizio. Al momento della presentazione, infatti, dovranno essere presentati sia i documenti che riguardano la situazione patrimoniale degli ultimi tre anni, reddito da lavoro, beni posseduti come immobili, veicoli, quote sociali, estratti conto bancari e finanziari, e l’eventuale richiesta per il mantenimento e per l’affidamento dei figli. Sarà inoltre obbligatorio depositare un ”piano genitoriale” in cui vengono dettagliati tutti gli impegni quotidiani e le attività svolte dai figli minori. L’udienza del giudice dovrà essere convocata entro 90 giorni dal deposito del ricorso. Per ottenere il divorzio la sentenza parziale di separazione dovrà essere passata in giudicato. Altro requisito necessario è che la ”non convivenza” sia ininterrotta. La competenza territoriale sarà in primis quella di residenza dei figli, altrimenti del ricorrente.
L’altro elemento di novità è che i figli saranno sempre ascoltati per i provvedimenti che li riguardano, anche i minori di 12 anni. ll giudice potrà sanzionare il genitore che non ottemperi agli impegni del piano genitoriale accolto, sia per le regole di affidamento e di visita, e potrà farlo anche nel caso di omissioni relative alla sua situazione patrimoniale per non pagare il dovuto. Il provvedimento del giudice sarà subito completo e nella prima udienza di comparizione potrà emettere provvedimenti provvisori sul contributo di mantenimento e sull’affidamento dei minori. Nei casi, infine, di violenza domestica la legge Cartabia prevede una corsia preferenziale.
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