A Bologna, dove gli affitti sono diventati un lusso, si scopre l’incredibile caso di un 35enne, proprietario di 12 appartamenti di pregio utilizzati per soggiorni brevi, che risulta completamente sconosciuto alle autorità fiscali, di polizia e comunali fino all’indagine della Guardia di Finanza. Quest’uomo, disoccupato e ufficialmente nullatenente, avrebbe omesso di dichiarare entrate per quasi 2 milioni di euro fino al 2023, anno in cui ha raggiunto un record di prenotazioni. Le sue proprietà, concentrate soprattutto in via Saragozza e nel centro storico, venivano pubblicizzate su importanti siti di prenotazione, attirando turisti con l’aspetto elegante e i servizi esclusivi, tra cui kit di benvenuto e sorveglianza 24 ore su 24. Nonostante gestisse l’attività come un vero imprenditore, utilizzando un software gestionale per prenotazioni e incassi, non ha mai comunicato nulla alle autorità e non ha versato le tasse di soggiorno al Comune.
Scoperto incrociando informazioni bancarie e annunci online, l’uomo è stato denunciato per omessa dichiarazione degli introiti e per non aver comunicato alla Questura la presenza degli ospiti. Questo caso è solo l’ultimo di una serie di violazioni riguardanti gli affitti brevi a Bologna, con numerosi evasori che hanno generato ingenti entrate non dichiarate al Fisco. La scoperta solleva preoccupazioni su un mercato degli affitti spesso al di fuori delle regole, soprattutto considerando l’emergenza abitativa in corso.
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