Domenica con i trattori. Blocchi stradali in tutta Italia, da Pavia a Enna, da Rovigo a Foggia, da Milano a Orvieto.
Adesso nel mirino c’è Roma. Nella notte l’annuncio ufficiale alle porte della Capitale. Parole e musica di Danilo Calvani, ex leader dei Forconi (2013-2016), ora a capo della rivolta degli agricoltori.
È l’uomo che ha dato il via alla “rivolta dei trattori” ma il Movimento si compone di tante piccole realtà locali. Ha detto: “Andremo tutti a Roma, stiamo concordando una data”. Poi rassicura: “No, non ci saranno roghi o violenze come a Bruxelles. Noi queste robe non le facciamo”. Lunedì 5 febbraio sarà resa nota la data della manifestazione di Roma. Ma c’è chi non è d’accordo.
VOGLIA DI SANREMO, APPELLO AD AMADEUS
Gli agricoltori non mollano. Anzi, cercano di allargarsi. Martedì parte il Festival e gli agricoltori hanno chiesto ospitalità ad Amadeus. Appello formalizzato domenica mattina alle 11.09. Appello diretto: “Chiediamo ad Amadeus se ci può ospitare a Sanremo, così possiamo raccontare a tutti gli spettatori le nostre ragioni, pacifiche ma chiare”.
Messaggio partito dall’accampamento di Orte. E poi: “L’agricoltura sta morendo, deve essere rappresentata. Chiediamo aiuto ad Amadeus. Grazie se accoglierà il nostro appello”.
DOMENICA ALLE PORTE DI ROMA
Non solo Orte. Altri trattori si sono accampati con vista su Roma. A Formello, a Valmontone. Non ci sono stati gli applausi che hanno ricevuto i 500 trattori nel centro di Pavia e vicino al Castello Visconteo, ma non è mancata la solidarietà. Poche le proteste per i disagi alla circolazione.
La mobilitazione si va allargando. Ad esempio al raduno di Pavia si sono presentati anche gli agricoltori di Melegnano e Brescia. Protesta degli agricoltori siciliani allo svincolo di Dittaino (Enna) dell’autostrada Palermo- Catania.
La manifestazione era stata annunciata e autorizzata. Un corteo pacifico di 200 persone; c’è stato anche un sereno confronto degli imprenditori agricoli con i funzionari della Digos. Anche in Veneto cortei di trattori in varie località.
ASPETTANDO UN SEGNALE DALLA MELONI
La premier ha già promesso fondi dal Pnrr: 8 miliardi. Ma gli agricoltori vogliono maggiori garanzie e aspettano la premier dal suo ritorno a Tokyo dove è impegnata per il bilaterale col primo ministro giapponese Kishida.
Sul tavolo della premier ci sono molti dossier caldi: affare Sgarbi, Marcia su Roma dei trattori, Stellantis, il caso Ilaria Salis.
E poi tra martedì e mercoledì i tre leader (Meloni, Salvini e Tajani) dovrebbero chiudere l’accordo sul premierato. Resta da sciogliere il nodo sulla norma anti ribaltone e e il doppio mandato.
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