Si era salvata grazie a un trapianto e quando è morta nei giorni scorsi i suoi organi sono stati donati. Katia aveva 42 anni ed era originaria di Pavia, a lungo residente a Castel San Giovanni (Piacenza). Nel 2011 si era sottoposta a un trapianto di midollo osseo a Pescara. A ottobre 2023, in occasione del suo matrimonio, ha rinunciato alle bomboniere e donato tutto l’equivalente all’Associazione donatori di midollo osseo Abruzzo.
A raccontare la storia della donna, affetta da talassemia, è la responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ematologica e direttore del Programma Trapianto dell’ospedale di Pescara, Stella Santarone. E’ nel 1986, all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, che a Katia fu diagnosticata la talassemia (anemia mediterranea) intermedia. Alla fine del 2010, racconta Santarone, la donna, che fino a quel momento aveva ricevuto 216 trasfusioni di sangue, si rivolse all’Unità di Terapia Intensiva Ematologica (Centro Trapianti) di Pescara, “nota a livello internazionale come uno dei centri con la maggiore esperienza di trapianto di midollo osseo nei pazienti talassemici con risultati a dir poco brillanti (guarigione nel 90% dei casi). Katia poteva rivolgersi a uno dei tanti Centri di Trapianto del Nord Italia, ma scelse Pescara perché aveva riposto tutta la sua fiducia nell’equipe di medici che aveva conosciuto”.
Non avendo in famiglia un donatore familiare compatibile, è iniziata la ricerca nei registri dei donatori di midollo osseo volontari di tutto il mondo, che ha avuto successo grazie a un donatore tedesco compatibile. Il 12 maggio 2011, Katia fu sottoposta a trapianto di midollo osseo allogenico. La mattina del 31 dicembre 2023, però, la donna è stata colpita da una cefalea molto intensa. A causa di una vasta emorragia cerebrale, è finita in Rianimazione, a Parma, in coma. Le sue condizioni si sono aggravate ulteriormente, fino alla morte cerebrale.
Il 10 gennaio i medici hanno proposto ai familiari il prelievo degli organi, eseguito il giorno seguente: il fegato è andato Modena, i reni a Parma, mentre le cornee sono state depositate nella banca delle cornee e ridaranno la vista ad altri pazienti. “Il suo sogno di dare la vita a chi ne aveva bisogno – conclude la dottoressa Santarone – si è realizzato nella sua pienezza. Ricorderemo Katia come una persona speciale, sempre con il sorriso sulle labbra, bella fuori e soprattutto bella dentro. Ciao Katia, riposa in pace”.