Consegna a domicilio della droga, assimilabile a quella del “food delivery”, svolta attraverso l’opera di un uomo che svolgeva le mansioni di centralinista e una volta raccolte le ordinazioni degli acquirenti, li guidava sino al luogo in cui recarsi per incontrare il pusher di turno.
Per fidelizzare e tenere aggiornati i propri clienti, è stato accertato che era stato creato un sistema di pubblicità, attraverso i social, con orari, offerte e tariffario. E’ quanto emerge da una indagine della Procura di Roma che oggi ha portato i Carabinieri del Comando a dare esecuzione ad una ordinanza del gip che dispone le misure della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari per 5 uomini, gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in concorso.
Dalle verifiche, partite nel 2022 e delegate ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro, sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che i 5 erano già operativi dal 2019, dediti allo spaccio di cocaina nella zona di San Basilio. Le indagini, in un periodo di soli 2 mesi, hanno consentito di ipotizzare 5.000 contatti giornalieri, per un volume di affari di oltre un milione e mezzo di euro annui. Tra i metodi di consegna effettuati anche l’utilizzo di un taxi in possesso di uno degli arrestati.
Il servizio di spaccio era garantito dalle 14 alle 2 di notte, tutti i giorni. C’era un “listino” dei prezzi che veniva pubblicizzato via chat con prenotazioni prese dal centralinista di turno: previsti anche sconti ed offerte.
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