Due anziani su tre nelle Rsa denunciano angherie, maltrattamenti e cattiva igiene

Angherie, trascuratezza, maltrattamenti fisici e psicologici, abusi nelle RSA, sono riferiti dal 30% degli anziani fragili, ben uno tre -, per arrivare a circa due su tre nelle RSA e nelle case di riposo.

Circa due terzi degli episodi di abuso avvengono in RSA e case di riposo. Tra i maltrattamenti istituzionali più ricorrenti ad opera del personale assistenziale ci sono: mancanza di rispetto per la dignità e la privacy dell’anziano, utilizzo di mezzi di contenzione inappropriati e nessuna flessibilità negli orari la sera e al mattino, uso improprio di farmaci, mancata fornitura di occhiali, apparecchi acustici o protesi dentali, non fornire cibo e bevande adeguati o assistenza nel mangiare.

È la situazione tratteggiata in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi agli anziani che ricorre domani; la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) promuove un vademecum sui campanelli d’allarme. “Tra i segnali ricorrono scarsa igiene o un odore sgradevole, abiti sporchi, malnutrizione e disidratazione non correlate a una patologia – dichiara Andrea Ungar, presidente SIGG; inoltre lesioni, come graffi o tagli. Ma anche cadute e fratture con cause indeterminate o ustioni e lividi”.

“Essere gentili con le persone anziane fa parte del servizio di cura – sottolineano Ungar e Castaldo. Una persona fragile incapace di badare a sé stessa a causa di una malattia o una disabilità fisica, ha bisogno innanzitutto di essere ascoltata attentamente e non interrotta. È importante anche mantenere un contatto fisico e visivo con la persona anziana e condividere momenti di relax”.

 

 

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Warsamé Dini Casali