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Due assassini tornati in cronaca: Impagnatiello evirato? smentito, Turetta, no femminista alla difesa del professore

Due assassini di donne sono tornati al centro della cronaca. Secondo le voci dei siti e dei social, Alessandro Impagnatiello sarebbe stato evirato in carcere, cosa smentita dal suo difensore.

Si parla dell’altro killer, Filippo Turetta, in relazione al suo avvocato e più in generale al diritto alla difesa.

Alessandro Impagnatiello, il killer che uccise la fidanzata incinta Giulia Tramontano con 37 coltellate , sarebbe stato evirato in carcere.  Riporta e smentisce la notizia il sito

, che attribuisce l’origine della voce a Istagram.

Su Istagram, Guendalina Canessa, ex partecipante del Grande Fratello Vip, ha scritto: “Ebbene, ho appena scoperto che i carcerati gli hanno tagliato… il pise**ino… come posso dirlo in modo… i gioielli… gli hanno tagliato tutto, anche le pa**e. E poi le guardie lo hanno salvato perché stava avendo una forte emorragia. […] La notizia non è uscita, internamente me l’hanno detto. Questo è quanto. […] È una notizia interna, che però non è ancora uscita“.

 L’avvocato dello stesso Impagnatiello, Samanta Barbaglia, ha smentito tutto, affermando che si tratt di “una notizia assolutamente falsa, che smentisco. L’ho visto proprio ieri“.

Lo stesso sito denuncia anche il polverone sollevato attorno a Filippo Turetta, che uccise la fidanzata Giulia Cecchettin con 20 coltellate di cui una fatale al collo che le recise l’aorta.

Lo scandalo è in una petizione, lanciata su Change.org da Francesca Marcellan, secondo questa tesi molto fascista, che nega i principi di ogni Costituzione moderna, inclusa quella italiana. Sostiene Marcellan: 

“L’Università di Padova, attraverso la sua rettrice e in numerose forme, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Giulia Cecchettin, laureanda dell’ateneo, e si è schierata contro la violenza sulle donne. Solo a parole, però, perché nei fatti un suo importante membro, l’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale, ha assunto la difesa del suo assassino (reo confesso) Filippo Turetta.

Se davvero L’Università di Padova è vicina alle donne vittime di violenza e vuole sostenere questa lotta, si renda estranea alla difesa di chi ha commesso un omicidio efferato e la cui colpevolezza è indubitabile.

Caruso rinunci alla difesa di Turetta o, in caso contrario, L’Università di Padova si esprima pubblicamente, dissociandosi dalla scelta totalmente inopportuna del professor Caruso”. 

Sacrosanta la reazione di Francesco Petrelli (presidente della Unione della Camere Penali: “La petizione contro il difensore di Turetta è uno schiaffo allo Stato di diritto”.

 
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