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E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia: aveva 86 anni, era figlio dell’ultimo re d’Italia

Vittorio Emanuele di Savoia è morto ad 86 anni. Figlio di Umberto II, l‘ultimo re d’Italia, e di Maria José, avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio. Il decesso è avvenuto a Ginevra.

E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia: era figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia

L’annuncio in una nota della ‘Real Casa di Savoia’: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”. Vittorio Emanuele era sposato con Marina Doria e padre di Emanuele Filiberto di Savoia. 

L’8 settembre del ’43, all’età di 6 anni, lasciò Roma insieme alla madre Maria José e, dopo il referendum del 1946 che sancì la vittoria della Repubblica, ha vissuto in esilio fino a marzo 2003. Quell’anno fu cancellata la XIII disposizione che vietava il rientro dei discendenti maschi in Italia e lui poté rientrare.  

Fu indagato, e poi prosciolto, per la morte di Dirk Hamer, diciannovenne tedesco ucciso in una sparatoria nel 1978 sull’isola di Cavallo, in Corsica. Il caso è stato al centro di un’aspra e lunga battaglia legale tra i Savoia e la famiglia Hamer, in particolare la sorella Birgit.

Nel 2017, la Cassazione stabilì che “il fatto che i giudici francesi, nel 1991, abbiano assolto Vittorio Emanuele di Savoia dall’accusa di omicidio volontario del diciannovenne tedesco Dirk Hamer” non significa però che il ‘principe’ “sia esente da responsabilità sotto ogni altro profilo, giacché assume pur sempre rilievo dal punto di vista civilistico ed anche etico” che quella morte “avvenne nel corso di una sparatoria a cui partecipò Savoia, al di fuori di ogni ipotesi di legittima difesa”.

L’anno scorso la vicenda fu al centro anche della serie Netflix Il Principe, sviluppata e diretta da Beatrice Borromeo Casiraghi, che spinse il figlio Emanuele Filiberto a intervenire definendo il documentario “una scusa per notizie false”.

Umberto II contrario alle nozze con Marina Doria

Il padre Umberto II era contrarissimo al matrimonio con Marina Doria, una donna borghese. L’ultimo re d’Italia tentò di far fidanzare il figlio con diverse discendenti della nobiltà italiana e europea e alla fine dovette gettare la spugna. Il figlio era determinato a sposare questa ex campionessa mondiale di sci d’acqua, figlia di René Italo Ricolfi Doria, industriale svizzero di origine italiana.

Pur di stare con lei, Vittorio Emanuele era pronto anche a rinunciare al trono. Il suo matrimonio avvenne  senza l’assenso reale e in esilio. Il primo, con rito civile, l’11 gennaio 1970 a Las Vegas. Ce ne fu poi un secondo che avvenne con rito religioso il 7 ottobre 1971 a Teheran.

I due sono stati insieme per 70 anni ed hanno avuto solo Emanuele Filiberto, nato nel 1972. Insieme hanno affrontato tutto, comprese le note vicende giudiziarie e l’avversione alla famiglia reale. 

Le leggi raziali e la P2

Tra i tanti commenti politici resi pubblici dopo la sua morte, ce n’è uno molto critico. E’ del co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

Queste le sue parole: “Vittorio Emanuele muore senza aver svelato cosa accadde la notte del 7 dicembre 1978 quando Dirk Hammer venne ucciso da un colpo di fucile, mentre, secondo dei testimoni, Vittorio Emanuele urlava: ‘Italiani vi ammazzo tutti’. Ha impiegato oltre 60 anni per prendere le distanze dalle leggi razziali. Nel 1997, durante un’intervista televisiva, ha rifiutato di scusarsi per il coinvolgimento di un membro della famiglia Savoia nella firma delle leggi razziali. Solo nel 2002, tramite un comunicato emesso da Ginevra, ha preso ufficialmente posizione contro le leggi razziali, segnando la prima volta nella storia di Casa Savoia. Inoltre, nel 1981, il suo nome è emerso tra i presunti iscritti alla loggia massonica P2 di Licio Gelli, con la tessera numero 1621″.

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Lorenzo Briotti

Sono nato a Roma nel 1974 e sono giornalista professionista. Le mie grandi passioni sono la musica rock degli anni 60 e 70 e la radio a cui ho dedicato anche un libro. A Blitz sono arrivato due mesi dopo l’apertura e per diversi anni mi sono occupato di multimedia. Credo fermamente che l’intelligenza artificiale e il social di turno non riuscirà mai a distruggere la nostra splendida professione.

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