Erica Boldi è morta per annegamento. Questo l’esito dell’autopsia sul corpo della ragazza mantovana di 26 anni, il cui cadavere è stato ripescato domenica nel canale Tartaro, a Vigasio (Verona). Ci vorranno invece alcuni giorni per sapere i risultati delle analisi tossicologiche. Secondo quanto si è appreso, non sarebbero state riscontrate ferite o segni di violenza fisica. L’ultima immagine della giovane è quella di una telecamera poco dopo le 2 a Villafranca (Verona). Sul caso comunque c’è un fascicolo aperto della Procura scaligera per omicidio. Le indagini dei Carabinieri sembrano sempre più avvalorare una morte accidentale.
Il giorno prima della sua scomparsa, ricostruisce Il Corriere della Sera, la giovane era stata accompagna dalla madre al Sert di Mantova. “Mia figlia aveva voglia di vita e voleva intraprendere un percorso di guarigione. Voleva combattere. Nonostante le sue difficoltà non ha mai manifestato impulsi suicidi”. Erika talvolta si assentava qualche giorno per poi tornare dalla famiglia. “Mia figlia – racconta sempre a Il Corriere della Sera – mi aveva detto che aveva amici a Villafranca, ma non so chi fossero”.
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