Errori giudiziari a catena. Sulla prima pagina de L’Unita di domenica 28 gennaio, il direttore Piero Sansonetti titolava: ”I delitti della magistratura “.
Occhiello:” Le clamorose tardive assoluzioni di Mario Ciancio e di Beniamino Zuncheddu”.
E cominciava così: ”Mario Ciancio Sanfilippo, anni 91, non è mafioso e non ha concorso, neanche dall’esterno, con l’attività delle cosche di Catania. Lo ha deciso il tribunale. E l’altra sera Mario Ciancio, ex direttore della Sicilia, editore, stampatore, per 5 anni capo della associazione nazionale degli editori, è stato assolto.
“Ha trascorso però 7 anni sotto la mannaia della magistratura. Il pubblico ministero pochi giorni fa ha chiesto che fosse messo in cella e tenuto dietro le sbarre per 12 anni ( cioè fino a 103 anni)”.
IL CASO SARDEGNA
La vicenda di Beniamino Zuncheddu in carcere per 33 anni, assolto nei giorni scorsi, è solo la punta di un iceberg sciagurato. L’ingiusta detenzione ha effetti psicologici devastanti. Ha detto lo stesso Zuncheddu:” Non mi sembra ancora vero, il carcere è sempre duro, soprattutto per chi non ha fatto nulla. Se andrò na trovare quelli che mi condannarono? No, anche perché la maggior parte è in cielo.” Ora a 59 anni l’ex allevatore innocente ha una progettualità residua.
GLI ERRORI GIUDIZIARI PIÙ CLAMOROSI
1. GINO GIROLIMONI – Accusato di essere il mostro di Roma, pedofilo autore dei delitti di alcune bambine commessi tra il 1924 e il 1927. In carcere per 4 mesi è poi stato scagionato ma il suo cognome è rimasto per anni sinonimo di depravato.
2. LELIO LUTTAZZI – L’attore e presentatore sulla cresta dell’onda negli anni ‘60 e ‘70 e’ finito in carcere con l’accusa di detenzione di droga. Posizione chiarita ma solo 1 mese dopo di carcere.
3. ENZO TORTORA – È forse il caso più clamoroso del dopoguerra. Nel 1983 il conduttore televisivo è stato accusato di traffico di droga e associazione di stampo camorristico. Condannato a 10 anni è stato assolto in appello. In cella e ai domiciliari ha fatto 7 mesi.
4. MASSIMO CARLOTTO – Lo scrittore e’ stato in carcere 6 anni accusato di aver ucciso una ragazza. È stato graziato dal presidente Scalfaro (1993) e poi pienamente riabilitato nel 2004.
5. GIUSEPPE GULOTTA – Il muratore siciliano è rimasto in carcere 22 anni con l’accusa di aver ucciso 2 carabinieri. Una strage di stampo mafioso, insabbiata per 22 anni . Poi il lieto fine nel 1998 con un risarcimento di 6,5 milioni di euro.
6. DANIELE BARILLA’ – L’imprenditore lombardo e’ rimasto in carcere 7 anni. Arrestato nel 1992 per un grossolano scambio di persona.
7. MASSIMO PISANO – In carcere per 7 anni con una condanna all’ergastolo ( accusato, con l’amante, dell’omicidio della moglie Cinzia ) è riuscito a dimostrare che all’ora del delitto si trovava al lavoro.
8. ANGELO MASSARO – Accusato di aver ucciso Lorenzo Fersurella e condannato a 30 anni per una intercettazione telefonica trascritta male e interpretata peggio Ha fatto 21 anni in cella.
9. MELCHIORRE CONTENA – Il pastore sardo e’ stato accusato del rapimento dell’imprenditore milanese Marzio Ostini. Ha fatto 31 anni di carcere senza essere colpevole.
10. FELECE TURCO – Il siciliano di Gela era accusato di 3 delitti per un depistaggio dei pentiti di mafia. È stato dichiarato innocente dopo 10 anni in cella.