Quattro morti, cinque feriti gravi e sette operai dispersi. E’ questo, alle ore 19 di martedì 9 aprile, il tragico bilancio dell’esplosione, forse provocata da un incendio, avvenuta attorno alle 15 nella centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. L’incendio si è verificato a circa 30 metri di visibilità e le operazioni di soccorso sono estremamente complicate. Secondo Marco Masinara, sindaco di Camugnano, erano in corso dei lavori alle turbine e all’interno della struttura si trovava il personale. L’incidente si è verificato 30 metri sotto il livello dell’acqua: c’è parecchio fumo e i Vigili del Fuoco stanno faticando e entrare nei locali. “Per prestare soccorso servono visibilità e basse temperature”, ha detto il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Bologna Calogero Turturici. “Quando arriveremo al piano dell’incidente capiremo meglio. Anche dopo avere contattato il responsabile Enel dell’impianto”, ha aggiunto. L’incendio sarebbe avvenuto al piano meno 9, dove ci sono i trasformatori. Impossibile, al momento, ipotizzare le cause dell’incidente, per le quali saranno fondamentali le testimonianze di chi era sul posto. I locali al momento sono sommersi dall’acqua, non sono possibili i soccorsi, tanto meno i sopralluoghi per capire che cosa è successo. Sul posto anche l’elisoccorso e le ambulanze. Attivata la protezione civile, nel luogo dell’incidente ci sono una settantina di Vigili del Fuoco, i Carabinieri, i sindaci dei Comuni montani della zona. Presenti anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore e il prefetto Attilio Visconti.
Enel Green Power, la società del Gruppo Enel che si occupa dello sviluppo e della gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili, spiega in una nota che dopo l’esplosione nell’impianto a Bargi, nel comune di Camugnano, “sono state attivate tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del proprio personale”. Enel, viene aggiunto, “è in contatto e stretto coordinamento con i Vigili del Fuoco e le Autorità competenti”. Costruita sulla sponda del lago di Suviana, si tratta della centrale più potente dell’Emilia Romagna. Il lago di Suviana è un lago artificiale formatosi a seguito della costruzione di una diga alta 91,5 metri. I lavori per la realizzazione della diga sono iniziati nel 1928 e sono stati ultimati nel 1932.