Notte di festa a Napoli per la vittoria dello scudetto, ma purtroppo la festa è stata rovinata in alcuni momenti da incidenti che hanno portato diversi feriti in differenti zone della città. Perché diciamocelo chiaro, un po’ si sapeva che poteva accadere qualcosa. Ma che si poteva fare?
Una ragazza di 20 anni è ricoverata nell’ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, in codice rosso con trauma cranico ed emorragia celebrale, in pericolo per la vita. La giovane è stata investita, mentre si trovava insieme ad altre tre persone mentre erano in corso i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli. Due carabinieri invece, in episodi differenti, sono stati aggrediti. Uno è stato picchiato dopo aver intimato ad un uomo di abbassare la pistola, un altro invece è stato investito da un ragazzo in scooter.
Sono oltre 200 i feriti arrivati nei pronto soccorso degli ospedali gestiti dall’Asl Napoli 1 durante i festeggiamenti a Napoli per lo scudetto. Tra i feriti persone con ferite da coltello, persone con ferite alla mano per a coppio di petardi, persone con lussazioni di spalle, persone con frattura di polsi e arti, persone con traumi oculari per colpi o petardi, persone con fratture del setto nasale, persone con ferite lacero contuse per incidenti o cadute, persone con traumi cranici, persone assistite per attacchi di panico, crisi asmatiche per inalazione fumogeni, e una in overdose di cocaina. Tra i codici verdi 3 poliziotti aggrediti.
Una lite in strada oppure un agguato: sono queste le due piste principali delle indagini sull’omicidio di un ragazzo di 26 anni ucciso a colpi di pistola durante i festeggiamenti. Era del quartiere Ponticelli. Il giovane è stato ferito a colpi di arma da fuoco in piazza Volturno, nei pressi di piazza Carlo III in una sparatoria che ha coinvolto altre tre persone fra le quali la sua fidanzata. Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli, è morto dopo, nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo. Subito dopo il decesso, conoscenti e amici hanno danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale.
Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha dichiarato che “l’episodio è del tutto slegato dai festeggiamenti”. La vittima non aveva precedenti penali ma era imparentata con la famiglia D’Amico, da anni in lotta per il controllo del territorio di Ponticelli contro i De Micco. Il ventiseienne infatti era il figlio della sorella di Anna Scarallo, moglie del boss Antonio D’Amico. Non si esclude possa essersi tratto di un agguato, come lascia ipotizzare il numero di colpi esplosi, almeno sei. L’altra ipotesi è quella della lite in strada per ragioni da accertare.
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