Il Tricolore ha compiuto 227 anni. E Reggio Emilia, la città dove è nato, ha celebrato “il primo tricolore italiano di uno Stato sovrano, quel vessillo che raccoglie insieme le speranze del popolo, la promessa di una stagione dei diritti e della libertà, il sentimento di una unità statuale fondata non più su ragioni dinastiche o pretese militari ma su valori di giustizia e di fratellanza”. Parole scritte da Ezio Mauro su Repubblica all’indomani della sua lectio tenuta nella città emiliana domenica 7 gennaio. L’ex direttore di Stampa (1992-1996) e di Repubblica (1996-2016) ha ripercorso la nascita del Tricolore con una lectio magistralis in cui ha sottolineato non solo i momenti storici di quanto è avvenuto 227 anni fa, ma soprattutto quelli che hanno segnato la società pubblica, il suo risveglio morale e culturale.
A Reggio, Mauro ha spiegato:” È stato il primo atto formale della nostra storia che è continuata tra progressi e crisi ricorrenti. La bandiera però non è nata dal caso o dal caos ma dalla volontà popolare, dalla libertà del popolo unità alla strategia di Napoleone. Fu lui stesso a dirlo: rimase sorpreso da quell’entusiasmo, da quel patriottismo”.
La proposta del Tricolore fu avanzata da Giuseppe Compagnoni desideroso di adottare la bandiera Tricolore come simbolo della Repubblica Cispadana. Oggi, nel 2024 “ Il Tricolore arriva a restituire un senso di Patria, una ferma rappresentazione della unità “, come ha definito Mauro.
La presidente del Parlamento Europeo, la politica maltese in carica dal gennaio 2022 ( ha ereditato l’incarico che copriva David Sassoli ) ha inviato un videomessaggio proiettato al Teatro Valli. Ha detto:” Io ero solo una bambina quando venne aperta la prima breccia nella cortina di ferro. Quel giorno i cittadini europei diventarono davvero liberi di scegliere il proprio destino “. Il parallelo storico con quanto avvenuto a Reggio alla fine del ‘700 e’ stato molto apprezzato. La presidente Metsola ha collegato la caduta del Muro di Berlino con l’avvento del Tricolore. Ha aggiunto:” Torno a quel momento, cioè a quella breccia di Berlino, pensando a quei valori che forse abbiamo smesso di trasmettere ai nostri cittadini”. Roberta Metsola ha poi posto l’accento sulla necessità “ di riavvicinare le istituzioni europee ai cittadini. Stiamo affrontando sfide troppo grandi, nessun Paese può pensare di vincerle da solo”.
È seguita una tavola rotonda con tre sindaci di Reggio, Bologna e Genova. Cioè: Luca Vecchi, Matteo Lepore e Marco Bucci. I tre primi cittadini hanno sottolineato le difficoltà dei municipi. Ha detto Lepore:” Le amministrazioni provano con grande sforzo a curare le ferite della società di oggi. Penso per esempio ai problemi della sanità o nel caso del mio territorio ai problemi creati dal maltempo. Di fronte a questa enormità i cittadini continuano però a perdere fiducia nelle istituzioni e l’assenza di speranza spesso va di pari passo con le condizioni di vita insoddisfacenti rispetto al reddito”.
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