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La figlia è scomparsa da due anni, portata in Polonia dalla mamma. L’appello del papà: “La polizia non mi aiuta”

Da oltre due anni, un uomo di Cesena, Filippo Zanella, fisioterapista di 47 anni, non ha più contatti diretti con sua figlia di 9 anni. Da metà del 2022 ha anche perso i contatti con la madre della bambina, sua ex compagna, che è partita con la figlia per il suo Paese d’origine, la Polonia, nel settembre 2022, perdendo gradualmente le loro tracce. Zanella ha deciso di agire e a dicembre scorso si è trasferito in Polonia per rintracciare sua figlia e cercare di far rispettare delle sentenze, sia italiane sia polacche, che ordinano alla madre di riportare Noemi in Italia. Purtroppo, sia la madre che la ragazzina risultano irrintracciabili. Il tribunale dei minori di Bologna ha revocato la potestà genitoriale alla madre, e il gip del tribunale di Forlì ha emesso un ordine di protezione europeo per la bambina a dicembre scorso. Zanella, collegato dalla Polonia, ha spiegato i dettagli della sua lotta in una conferenza stampa organizzata dal Comune di Cesena, che lo sta assistendo nei contatti con i funzionari della Farnesina.

Zanella ha elogiato la giustizia polacca per aver fatto trionfare la legalità almeno sulla carta, ma ha criticato l’inerzia delle forze di polizia polacche nell’aiutarlo a trovare sua figlia. Ha anche espresso il sospetto che la famiglia della sua ex sia coinvolta. Il 47enne ha dichiarato che il ministero della Giustizia italiano sta evidenziando la pericolosità delle azioni della madre, ma queste comunicazioni sembrano non raggiungere la Polonia. Il suo grido è quello di vedere sua figlia tornare e la legalità rispettata. Il caso dovrebbe essere portato in Parlamento a breve, attraverso un’interrogazione o un question time presentato dalla deputata Alice Buonguerrieri.
 
 
 
 
 
 

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