Filippo Turetta, raccontano le cronache, nel carcere di Verona è già mal sopportato dagli altri detenuti. I familiari dei detenuti, raccontano, sono irritati perché “sono tutti concentrati sull’assassino di Giulia Cecchettin“. Tanto che “gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica ad incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti e dei fotografi”.
L’associazione “Sbarre di Zucchero” ha raccolto le testimonianze di alcuni parenti dei detenuti. La vicepresidente Micaela Tosato ha detto al Gazzettino che “i ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione…”.
Le accuse degli altri detenuti riguardano il trattamento riservato a Turetta. Che è stato ricoverato nel reparto di “psichiatria sperimentale”, che non prevede contatti con i familiari. Nel mirino c’è anche la notizia dei due libri dati a Turetta: uno di Agatha Christie e l’altro di Aleksander Puskin: “Dopo solo due giorni ha già libri da leggere e colloquio con i genitori?”.
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