L’ultimo autovelox abbattuto, quello di Villa del Conte, nell’Alta Padovana ha portato il conto totale, almeno per ora, a tredici. Quindici, precisa il Corriere del Veneto, se contiamo anche i due di Cadoneghe che non sono stati segati ma semplicemente fatti saltati in aria. Fleximan e soci, insomma, in questi giorni sono riusciti a mettere almeno un po’ di agitazione nei circuiti della varia popolazione robotica sparsa nel Nord-Est.
E ora qualche sindaco, spaventato almeno per il ritorno elettorale della vicenda, ha deciso di alzare bandiera bianca. A stilare l’elenco delle bandierine bianche che si sono alzate o che si stanno per alzare nell’area è proprio il Corriere del Veneto.
Chi si arrende e chi si potrebbe arrendere
“Non credo che reinstalleremo l’autovelox” dice Sarah Gaiani, la presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese. Federazione di cui fa parte il Comune di Villa del Conte.
“In quella stessa strada – dice – ce n’è già un altro, e poi dobbiamo tenere conto anche del dissenso delle persone, se c’è chi arriva a tanto non possiamo ignorarlo”. E ancora: “Quegli autovelox erano stati installati perché c’è un rettilineo e la gente correva troppo, so che questa volta fleximan potrebbe aver lasciato una traccia… Quanto a rimpiazzare subito quel dispositivo io credo che non lo faremo, non nego che già in passato i fatti di Cadoneghe ci avevano portato a riflettere”.
E non è l’unico caso. Anche a Cadoneghe il Comune si arreso. “Già non ero molto convinto prima – dice il sindaco – ora con quello che è successo, le indagini e tutto il resto, ho deciso di non reinstallare nulla”.
“Dobbiamo fare una riflessione – spiega il primo cittadino di un altro Comune colpito, Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano – la nostra strada è battuta da molti camion e le auto vanno spesso in sorpasso, però dobbiamo anche trovare un dialogo con la popolazione, magari potremmo accenderlo a fasce orarie e mettere degli avvisi quando è funzionante”.