foto archivio ANSA
Due copisterie a Trento sono state colpite da una pesante sanzione perché fotocopiavano e poi rivendevano, quasi 1.600 libri universitari. Ancora in fase di calcolo, la sanzione potrebbe superare i 150mila euro. Questa operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con i funzionari della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Le riproduzioni sequestrate dai finanzieri erano pronte per essere vendute al pubblico a prezzi competitivi, includendo testi universitari molto richiesti dagli studenti, considerando i costi elevati dei libri originali. In totale sono state recuperate 1.593 riproduzioni integrali, di cui 43 cartacee e 1.550 in formato PDF, rinvenute all’interno del cloud dei computer utilizzati dalle copisterie. I rappresentanti legali dei due esercizi commerciali sono stati denunciati, accusati di aver violato la legge che punisce la riproduzione, duplicazione, vendita o commercializzazione di opere protette dal diritto d’autore.
Le copisterie sono tenute a pagare un compenso forfettario alla SIAE. È vietato fotocopiare o riprodurre più del 15% del totale di un’opera letteraria. Chi viola queste regole rischia una pesante sanzione pecuniaria, pari al doppio del costo unitario di ogni libro riprodotto illegalmente. Secondo le accuse della Guardia di Finanza di Trento, le due copisterie controllate hanno effettivamente operato in questo modo, riproducendo e rivendendo interamente i testi.
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